Xenofobia e disumanità: è questa la cifra della destra. «Altri morti in mare, morti di stenti, di fame e di sete, sono donne, sono bambini. Dobbiamo lavorare perché queste tragedie non si ripetano ancora, dobbiamo assumerci la responsabilità di quello che succede nel Mediterraneo. A volte la cronaca diventa storia e ci mette davanti alla verità delle cose, che sono diverse da quello che raccontano Salvini e Meloni in campagna elettorale. Basta strumentalizzazione politica sulla vita delle persone. Una società che si definisce civile non può mai perdere l’umanità».
Così Matteo Mauri, deputato Pd e candidato alla Camera nel collegio plurinominale Lombardia 1, intervistato da Radio Immagina.
“Noi in questi anni abbiamo abolito i decreti Salvini, per costruire un modello opposto a quello della destra. Dobbiamo lavorare a livello europeo, e il governo lo stava facendo, per una redistribuzione dei flussi migratori. Dobbiamo modificare la legge che c’è e che si chiama legge Bossi-Fini. La quale ha come risultato di impedire l’arrivo regolato, coordinato, di lavoratori in Italia. E lo vieta per motivi ideologici. Una norma che di per sé crea irregolarità”.
I fenomeni migratori diventano un problema se non vengono gestiti. Ed è quello che fa la destra da sempre – continua Mauri a Radio Immagina – non li gestisce, contribuisce ad acuire il problema, e poi ci specula elettoralmente». «In questa campagna elettorale, Giorgia Meloni sta indossando una maschera. Si definisce conservatrice, per presentarsi in maniera accettabile all’elettorato. Sotto la maschera però c’è la vera faccia di questa destra italiana, il cui modello è l’Ungheria di Orban».
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