Un’opposizione dura e senza sconti? Conte dovrebbe ricordare le campagne ostili di Giorgia Meloni contro lui e Speranza mentre si opponevano demagogicamente a norme che – per quanto dolorose – ai tempi del covid hanno salvato la vita a decine e decine di migliaia di italiani.
«Auguri a Giorgia Meloni. È una donna, ed è una svolta. Ma ci sono dei segnali inquietanti, e sono molteplici, ci sono tutti i segnali di una restaurazione identitaria». Lo ha detto Giuseppe Conte (M5S) all’Assemblea nazionale di «Verso Il Polo Progressista».
«C’è la chiara indicazione che ci sarà una corsa al riarmo, che prevarranno le lobby delle armi mentre noi vorremmo le lobby della scuola, dei docenti, del personale sanitario, dell’università e della ricerca. Dobbiamo lavorare ed essere concentrati per contrastare questa deriva», conclude.
L’opposizione
Per fare opposizione al governo della Meloni “non è che ora facciamo una riunione di vertice e decidiamo di fare un accordo preventivo che dovrà orientare tutte le nostre azioni future. Dobbiamo misurarci” con le altre forze presenti in Parlamento “se vogliamo fare lo stesso tipo di opposizione”.
Un’opposizione che “va costruita sui temi. Vedremo chi c’è veramente a fare una seria opposizione, intransigente, radicale come quella che faremo noi”.
Così il presidente M5S, Giuseppe Conte, a margine dell’assemblea nazionale “verso il Polo progressista” a Roma.
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