Nella bozza del decreto legge approvata oggi del Consiglio dei ministri – composta di 9 articoli e che riguarda anche norme in materia di giustizia e di Covid – c’è una parte che riguarda il contrasto ai rave party. In caso di condanna, «è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione»Reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d’ufficio «se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica».
Si ravvisa, si legge ancora nella bozza di decreto, «la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno dei raduni dai quali possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica».
Il giro di vite viene introdotto con un comma aggiunto all’articolo 633 del Codice penale, che riguarda l’invasione «di terreni ed edifici». Il provvedimento all’esame del Consiglio dei ministri modifica inoltre il Codice antimafia disponendo che le misure di prevenzione personali, con l’aumento delle pene, si applicano anche ai «promotori o organizzatori» dell’invasione di terreni o edifici