E’ scontro tra il governo Meloni e le navi delle Ong, mentre la Francia ha bacchettato il nostro Paese sulla gestione degli sbarchi. Di tutta risposta, Antonio Tajani – ministro degli Esteri – ha detto la sua sulle colonne di Qn. «Noi rispettiamo il diritto internazionale, sono le Organizzazioni non governative che devono rispettare le regole».
Con l’Europa secondo il ministro «non c’è nessun conflitto: noi pure siamo Europa. E molti paesi hanno il nostro problema. Lunedì prossimo, al consiglio Affari esteri, porrò ai miei colleghi il tema dell’immigrazione. Come ha scritto anche Frontex, l’Agenzia europea della vigilanza dei confini, c’è una strategia chiara – prosegue – Non siamo di fronte a persone che sono in difficoltà in mare perché hanno fatto naufragio, ma a viaggi organizzati. Spesso i trafficanti partono quando sanno che c’è una Ong in giro: non è più soccorso, ma una sorta di servizio taxi fatto per sfruttare la disperazione delle persone».
Il governo italiano all’Europa chiede quindi «un accordo per stabilire, in base alla popolazione, come vengono ricollocati nei vari paesi i migranti che hanno diritto all’asilo – spiega ancora Tajani – Dobbiamo aggiornare Dublino, altrimenti non ne usciamo. Se non ci aiutano ad arginare il flusso dei migranti, l’Italia con i suoi 7 mila chilometri di coste si troverà in difficoltà».
Secondo Tajani poi «bisogna anche intervenire a monte, cominciando dall’Africa, dove serve un piano Marshall di 100miliardi per combattere povertà, malattie, terrorismo e guerre in modo da impedire la fuga di chi nasce lì – prosegue – Quindi bisogna fare accordi con i paesi del Nord Africa per bloccare le partenze e fermare i trafficanti, distruggendo i motori delle loro barche. E poi serve una politica ad hoc per i Balcani, per il Mediterraneo, per non parlare dell’Ucraina e dei suoi profughi. Insomma, i problemi vanno risolti alla radice».
Sul tema di un nuovo invio di armi a Kiev Tajani chiarisce invece che «intanto, c’è un testo già approvato. Quando scadrà agiremo in sintonia con Europa e Nato. È essenziale aiutare gli ucraini in ogni modo – conclude – C’è un’aggressione della Russia, noi dobbiamo impedire che ci sia l’invasione e poi sederci a un tavolo per arrivare alla pace giusta, quella che rispetta l’integrità territoriale di un paese».
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