Provenzano (Pd): "Il Governo Meloni sferra un attacco all'uguaglianza, questa è viltà"

Il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano critica il governo Meloni per una misura che è a favore dei ricchi e bastona i poveri

Provenzano (Pd): "Il Governo Meloni sferra un attacco all'uguaglianza, questa è viltà"
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23 Novembre 2022 - 10.13


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Destra reazionaria che alla fine fa gli interessi dei ricchi, delle corporazioni di riferimento, se ne frega della salute pubblica nel nome del business e ipotizza colate di cemento ed espedienti per rallentare la transizione ecologica, visto che sono nemici dell’ambiente e del clima.

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“Essere forti con i deboli e deboli con i forti lo chiamo viltà. Questo è un governo che sferra un attacco quotidiano all’uguaglianza. Tra le persone, e lo abbiamo visto sui diritti. Sui territori, con l’autonomia differenziata di Calderoli. E ora a quella tra le fasce sociali, con questa manovra».

Così il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano. «Io – dice – vedo solo il pugno duro contro i poveri a fronte dei colpi di spugna verso gli evasori. Una redistribuzione alla rovescia». Rispetto al RdC «si tratta di una misura necessaria in tempi di crisi, certo migliorabile. Dietro la decisione di cancellare il reddito c’è l’idea che, se i poveri sono tali e non hanno lavoro, la colpa è sostanzialmente la loro. Con la caccia ai poveri ora Meloni ha ricompattato i suoi. Sulle pensioni siamo a cifre molto lontane da quelle promesse. Se poi si tagliano i servizi, la spesa sanitaria e scolastica, se si rallenta il Pnrr, con una mano dai e con due togli».

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«Questa manovra – dice ancora Provenzano – non è solo ingiusta, è anche inadeguata, perché avvicina lo spettro della recessione. E con l’aumento del tetto al contante diventa anche pericolosa, perché rappresenta un favore anche a chi vuole riciclare e corrompere, in una parola alle mafie».

Ci saranno manifestazioni separate con il M5s? «Per una opposizione più efficace è necessario un coordinamento, ma il Pd non può né avvitarsi su sé stesso né inseguire. Se dalle altre forze di opposizione arrivano i no e gli insulti, non per questo rimarremo immobili». 

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