Valditara ci riprova: "Violenza sulle donne? Dobbiamo educare i giovani al rispetto"

Valditara: "Dobbiamo educare i giovani all'amicizia, al volersi bene, a rispettarsi, alla cultura del rispetto perché non ci sia discriminazione. Non ci sia discriminazione di genere e soprattutto si bandisca la cultura della violenza".

Valditara ci riprova: "Violenza sulle donne? Dobbiamo educare i giovani al rispetto"
Giuseppe Valditara
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25 Novembre 2022 - 10.45


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Giuseppe Valditara – si, proprio il ministro che ha detto che “l’umiliazione è un fattore fondamentale per la crescita della personalità” – ha provato a correggere il tiro e spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su un nuovo tema, quello della lotta contro la violenza sulle donne.

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«Oggi e domani la facciata del Ministero dell’Istruzione e del Merito sarà dipinta di rosso. Domani è infatti la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Perché abbiamo deciso di dipingere di rosso questa facciata? Perché rappresenta il sangue, rappresenta la violenza, rappresenta le umiliazioni che tante donne hanno subito e continuano a subire».

«Noi dobbiamo essere consapevoli che occorre difendere la dignità della persona umana, di ogni persona umana. E dobbiamo iniziare dalle scuole. Dobbiamo educare i ragazzi alla cultura del rispetto. Perché questa violenza, questa violenza contro le donne non è soltanto quella che va sui giornali, che ci indigna quotidianamente, non è quella che si manifesta nemmeno nelle aule dei tribunali, ma è anche quella violenza subdola, quella violenza silenziosa che in tante case, in tanti luoghi di lavoro si continua a perpetrare».

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«E allora dobbiamo dare un segnale forte ai nostri giovani, dobbiamo educarli all’amicizia, al volersi bene, a rispettarsi, alla cultura del rispetto perché non ci sia discriminazione. Non ci sia discriminazione di genere e soprattutto si bandisca la cultura della violenza. Perché ogni atto che discrimina una donna manifesta violenza e prepotenza. Ripartiamo dalle scuole per costruire una vera, grande civiltà della solidarietà, del rispetto e dell’amicizia».

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