Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra e segretario nazionale di Sinistra Italiana, ha puntato il dito contro l’invio di armi italiane a dittature come quella iraniana e ha annunciato un’interrogazione parlamentare. Secondo Fratoianni, infatti, per soffocare le proteste di Teheran sarebbero stati usati armi e proiettili italiani.
«Ci mancava solo che nella violenta repressione del regime iraniano contro le donne e i giovani che da settimane scendono in piazza per libertà e democrazia ci fossero di mezzo armamenti italiani. Le inchieste di alcuni media francesi testimoniano che nelle vie insanguinate sono state ritrovate munizioni di un’azienda franco-italiana con sede operativa a Livorno. La stesse munizioni utilizzate anche nelle repressioni in estremo Oriente. Esigiamo chiarezza: alcune associazioni da Amnesty Italia ad Opal alla Rete Pace Disarmo hanno inviato una lettera di protesta alla Farnesina».
«Il governo italiano dovrà rispondere in Parlamento – prosegue il componente della commissione esteri di Montecitorio – ad una nostra interrogazione: vogliamo che sia fatta luce su questo ennesimo episodio vergognoso, siano individuate responsabilità, sia rispettata la legge e l’embargo di armi verso le dittature. Non si può un giorno nei talk apparire in tv con la faccia contrita per quello che accade a Teheran e poi – conclude Fratoianni – il giorno dopo permettere che ragazze e ragazzi siano uccisi con munizioni italiane».
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