Forse Renzi esagera perché (sempre ammesso che si tratti di un’operazione politicamente digeribile e non lo è) dovrebbe essere la Moratti a fare la vice di Majorino e non viceversa. Se domani mattina un rinsavimento complessivo porta Pierfrancesco Majorino ad accettare di fare il vice di Letizia Moratti, a febbraio in Lombardia si vince dopo 30 anni e la Regione cambia colore. Io non credo che con questo appello si fermerà il Pd, ma ci spero fino all’ultimo». Lo ha detto Matteo Renzi durante l’assemblea nazionale di Italia Viva a Milano.
«In Lombardia si potrebbe persino vincere – ha aggiunto – ma l’allergia alla vittoria che ha caratterizzato l’azione del Pd alle politiche si è trasmessa per contagio anche al Pd lombardo».
Secondo Renzi «è evidente che Moratti non viene dalla cultura politica di sinistra, ci eravamo arrivati anche noi a questo». Ma dopo il reintegro dei medici no-vax «ha scelto di dare un segnale e lo sanno anche gli amici del Pd lombardo».
E comunque «lo dico anche al sindaco di Milano Giuseppe Sala di cui apprezzo la capacità amministrativa, un po’ meno la visione politica – ha proseguito – se vogliamo vincere in Lombardia la possibilità di fare un ticket Moratti-Majorino ci farebbe andare in vantaggio».
Ma «se vi fa schifo vincere e vi fa piacere perdere – ha concluso Renzi – allora tenete Majorino e l’importante sarà partecipare».
In tutto questo, però, non una parola di Renzi sul programma. Un patto Majorino-Moratti per fare cosa? Ma questo sembra l’ultimo problema di Renzi impegnato ai suoi tatticismi e para-machiavellismi.
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