Il governo Meloni ha fatto infuriare anche l’Anm, dopo l’uscita del ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla volontà di cambiare profondamente – tra le tante cose – l’istituto dell’intercettazioni. Ne ha parlato il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Santalucia al Corriere della Sera.
«Ho trovato le parole del ministro dure e ingenerose. A noi non piace intercettare la gente, violare la privacy e la riservatezza delle persone, ma faccio un esempio: come lo rompi il patto tra corruttore e corrotto? Lì nessuno parla e l’intercettazione è l’unico strumento che possa cercare d’introdursi in quel vincolo d’omertà».
Santalucia ha quindi affermato: «Si intercetta più da noi che nei Paesi anglosassoni? Nordio dimentica forse che in Inghilterra possono farlo pure le forze di polizia e che il nostro soprattutto è un Paese con un alto tasso di criminalità organizzata le intercettazioni sono tante anche perché sono tanti i latitanti da catturare… ».
In generale, riguardo alla riforma della Giustizia, Santalucia in un’intervista a La Repubblica, ha avvertito: «Se il governo vuole separare le carriere dei magistrati e limitare l’obbligatorietà dell’azione penale deve cambiare profondamente la Costituzione. Può farlo, naturalmente. Ma non renderà un buon servizio alla nostra democrazia».
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