Giorgia Meloni: "Siamo pronti a tutto per fermare le speculazioni sull'energia"

Sulla crisi energetica, "siamo pronti a fare tutto quello che c'è da fare per fermare la speculazioni", la promessa di Meloni, convinta però che "gli unici interventi davvero efficaci e risolutivi debbano arrivare dall'Ue".

Giorgia Meloni: "Siamo pronti a tutto per fermare le speculazioni sull'energia"
Giorgia Meloni
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13 Dicembre 2022 - 14.17


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Giorgia Meloni ha parlato alla Camera, in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi. Argomento principale, oltre alla questione energetica e quella delle speculazioni che hanno fatto schizzare in alto i costi, il conflitto tra Russia e Ucraina. Secondo Meloni, l’Europa deve avere “un ruolo più incisivo” nella crisi ucraina.

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“Lo spazio di manovra per il cessate il fuoco appare oggi assai limitato ma l’Italia appoggerà in ogni caso gli sforzi in proposto” ha spiegato la premier, secondo cui due sono le vie per arrivare alla pace: la resa dell’Ucraina, “ma quella sarebbe una invasione”; o lo “stallo” sul campo, che potrebbe spingere Mosca a “venire a più miti consigli”.

“Non dobbiamo consentire che Putin utilizzi la carenza di cibo come arma contro l’Europa, come già sta facendo con il gas e il petrolio”. Sulla crisi energetica, “siamo pronti a fare tutto quello che c’è da fare per fermare la speculazioni”, la promessa di Meloni, convinta però che “gli unici interventi davvero efficaci e risolutivi debbano arrivare dall’Ue”, che “è in ritardo su una situazione epocale”. A guidare la trattativa ora “sono i Paesi considerati non sovranisti”, ha notato Meloni, secondo cui “andare in ordine sparso, pensando che chi è più forte economicamente possa salvarsi, se necessario a scapito degli altri”, non è solo “un’illusione”.

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“Tradirebbe” l’idea di Europa “decantata in questi anni”, ha sottolineato la premier, aggiungendo che “la maggioranza” dei 27, Italia inclusa, chiede “un tetto dinamico al prezzo del gas e dell’energia”. Sul fronte interno Meloni ha rivendicato di aver messo in sicurezza la raffineria siciliana Isab-Lukoil, “uno dei tanti dossier finora irrisolti”. 

Da Bruxelles, Roma si aspetta “uno sforzo per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e la competitività delle imprese”. Mentre sono potenzialmente “distorsivi e discriminatori” verso le aziende europee gli effetti del piano anti-inflazione varato dagli Stati Uniti. 

L’Italia punta anche a inserire nelle conclusioni del Consiglio europeo un segnale di condanna per le sentenze capitali in Iran: “L’uso della forza contro dimostranti pacifici, contro le donne è ingiustificabile e soprattutto inaccettabile”, ha detto la presidente del Consiglio, applaudita da tutta la Camera.

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