Letta a Meloni: "Manovra iniqua, ci ascolti su salario minimo e opzione donna"

Il partito democratico scende in piazza per contestare la manovra del governo Meloni. Parla Letta ma ci sono Bonaccini, Schlein e Paola De Micheli

Letta a Meloni: "Manovra iniqua, ci ascolti su salario minimo e opzione donna"
La manifestazione del Pd
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17 Dicembre 2022 - 18.48


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 Una manifestazione in tono minore ma importante come segnale polico, ossia la protesta del Pd contro la manovra del governo Meloni che premia ricchi e evasori.

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Il Pd scende in piazza contro la manovra di Giorgia Meloni in una manifestazione sospesa tra presente e futuro. «Passo il testimone», dirà Enrico Letta dal palco. Gli occhi sono puntati sui candidati alla segreteria. Stefano Bonaccini e Elly Schlein, in particolare, i due `sfidanti´ in pectore delle primarie di febbraio. C’è anche Gianni Cuperlo, arrivato tra i primi in piazza, che sta riflettendo se candidarsi o meno. I tre già in campo – Bonaccini, Schlein e De Micheli- fanno una foto, abbracciati, sul palco per rimarcare l’unità del Pd.

E ci sono anche i candidati di Lazio e Lombardia, Alessio D’Amato (reduce da un duro botta e risposta con Giuseppe Conte) e Pierfrancesco Majorino, a cui Letta ha voluto fossero affidate le conclusioni della manifestazione dal palco. «Sono i due nostri portabandiera alle regionali, due persone straordinarie e che faranno bene», dice il segretario. Presente e futuro, appunto. Con un presente attraversato dalla vicenda Qatargate. «Una sporcizia inaccettabile», la definisce dal palco il segretario dem, e non associabile a un partito, il Pd, «fatto da persone per bene. Saremo inflessibili perché chi ha commesso porcherie paghi il conto».

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Per ora non c’è nessun indagato tra i parlamentari dem in Europa. Andrea Cozzolino è stato sospeso ma su di lui non c’è al momento nessun provvedimento della magistratura. Una botta al garantismo? Per Bonaccini no, non lo è. «La sospensione è una misura di cautela, non l’hanno mica cacciato», dice ai giornalisti in piazza. E poi, rimarca: «In altri partiti queste cose le digeriscono meglio, la sinistra fa bene a indignarsi e deve avere la schiena dritta per difendere un comunità fatta di persone per bene, come il sottoscritto. Siamo gente seria e onesta».

Alla manifestazione, nel retropalco, c’è tutto lo stato maggiore dem. Da Andrea Orlando a Francesco Boccia, Peppe Provenzano che parla fitto con Schlein, Simona Malpezzi che fa una foto con Bonaccini. Alle due capigruppo, Malpezzi appunto e Debora Serracchiani, è affidato il compito di raccontare dal palco la battaglia del Pd in commissione sulla legge di bilancio. E’ la sintesi delle critiche avanzate in queste settimane.

Ma è su alcuni punti in particolare che Letta si rivolge alla premier Giorgia Meloni. «Siamo qui anche e soprattutto perché la legge bilancio sia la meno peggio possibile. Il governo prenda almeno le nostre proposte essenziali che riguardano la vita delle persone, come Opzione donna. E poi le misure contro il caro energia e il salario minimo che rilanceremo. Dobbiamo ripartire dalle cose, dai beni pubblici essenziali, innanzitutto la sanità, dobbiamo evitare che passino quei tagli che il governo ha messo in campo».

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Dice Roberto Speranza, presente insieme a diversi esponenti di Articolo Uno: «Dopo l’emergenza della pandemia non possiamo non continuare a investire sulla sanità”. E di sanità parla anche Bonaccini che si rivolge a Conte e Matteo Renzi: «Sui tagli alla sanità stiamo dicendo le stesse cose. Facciamo una battaglia insieme in Parlamento e nel paese».

Schlein che si affaccia per poco a Santi Apostoli per correre in Sicilia per la campagna congressuale, sottolinea su Fb: «Oggi in piazza a Roma per manifestare la nostra contrarietà a questa manovra iniqua verso i più fragili e senza slancio per il futuro delle giovani generazioni».

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