Il governo Meloni ce l’ha messa tutta per favorire evasori, no-vax, ricchi e furbi. Ma purtroppo tra la propaganda e la realtà la distanza e abissale.
«Vittoria. Lo scudo penale è stato tolto. Il Pd era stato chiarissimo, avrebbe avuto una posizione di enorme rigore e rigidità. Abbiamo chiesto che venisse espunto anche per facilitare i lavori della commissione e anche per cercare di capire se questa manovra può arrivare a compimento nei tempi nonostante i ritardi che si stanno inanellando. Hanno ascoltato le opposizioni e questo e importante. Ora vediamo se la maggioranza si mette d’accordo e se il Governo ci dice quello che vuole fare».
Così la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani parlando con i cronisti a margine della commissione Bilancio.
“Di fronte alla forzatura di inserire in manovra lo scudo penale per gli evasori fiscali, avremmo avuto una posizione di grande rigore e severità” ha aggiunto Serracchiani. “Abbiamo chiesto che fosse espunto, anche per facilitare i lavori della Commissione e per cercare di capire se questa manovra può arrivare a compimento nei tempi utili, nonostante – ha concluso – i ritardi che la maggioranza sta inanellando. Sullo scudo ci hanno ascoltato e questo è importante”.
La soddisfazione di Giuseppe Conte
«Hanno capito che stiamo facendo sul serio. Questa cosa non la permetteremo». Così il presidente del Movimenti 5 stelle commentando l’emendamento sullo scudo penale.
«Questo governo il 15 dicembre ha presentato un testo di manovra di bilancio che è una presa in giro per il paese – ha detto -. Siamo al 20 dicembre e stanno ancora riscrivendo interi pezzi della manovra. La cosa più grave è che si prendono questo tempo per confezionare il kit per i furbetti dell’evasione. La ciliegina sulla torta. Non si azzardi la maggioranza a depositarlo»
La lunga giornata
Manovra, la seduta della commissione Bilancio della Camera si è fermata alle prime luci dell’alba, dopo una non-stop di 11 ore senza che alcun emendamento sia stato approvato. Nelle ultime quattro ore i lavori sono rimasti sospesi per le trattative fra il governo e i gruppi, di maggioranza e opposizione. Gli emendamenti dei relatori, spiegano fonti parlamentari, ancora non sono stati depositati. Il presidente della commissione, Giuseppe Mangialavori, verso le 6:20 ha riaperto la seduta per annunciarne la chiusura. Alle 13 è convocato l’ufficio di presidenza, poi la commissione tornerà a riunirsi alle 14.
La discussione sugli emendamenti inclusi nel fascicolo dei segnalati è andata avanti cinque ore: ne sono stati bocciati un centinaio di Pd, M5s, Terzo polo e Avs, e ne sono stati accantonati più di 420. Non è mancata qualche scintilla fra opposizioni e maggioranza. Alle 2:30 i lavori nella Sala del Mappamondo di Montecitorio sono stati sospesi per oltre tre ore.
Fra stanchezza e nervosismo, a quel punto il governo ha avviato delle trattative, proseguite a rilento, con i vari gruppi, di maggioranza e opposizione, sulle richieste da inserire negli emendamenti dei relatori e dell’esecutivo: un complicato gioco di incastri, con tanti desiderata e poche risorse con cui garantire le coperture, poiché il fondo per le modifiche parlamentari si sarebbe ridotto a circa 200 milioni di euro.
Intanto rischiano di allungarsi almeno di qualche ora i tempi per l’approvazione della Manovra alla Camera. Lo notano fonti di governo. L’obiettivo, viene spiegato, è chiudere l’esame in commissione oggi intorno alle 17, e in quel caso l’approdo in Aula potrebbe slittare di qualche ora al pomeriggio. A quel punto, secondo le stesse fonti, non è esclusa la richiesta di una seduta notturna in Aula a Montecitorio fra giovedì e venerdì.
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