Guido Crosetto, ministro della Difesa del governo Meloni, ha parlato a Il Messaggero degli aiuti militari all’Ucraina, confermando il supporto al governo di Kiev.
«Non abbiamo ancora cominciato la costruzione del sesto decreto. Di certo l’Ucraina sta chiedendo da mesi un supporto contro gli attacchi aerei su obiettivi civili: case ospedali, scuole, centrali elettriche. Se sarà possibile certamente li aiuteremo a difendersi: la Russia ha superato un confine che non doveva superare».
Crosetto sottolinea che «la fornitura deve essere compatibile con la possibilità di avere queste armi e di darle a Kiev efficienti e funzionanti. I razzi non li trovi al supermercato come un barattolo di Nutella, sono sistemi complessi per i quali sono necessari tempi lunghi di produzione. Non puoi dire: okay, domani vado e compro cento missili. Non ci sono. Dunque se diamo sistemi di difesa aerea all’Ucraina, dobbiamo prenderli dalle nostre scorte e lo dobbiamo fare senza sguarnirci e con la certezza della qualità».
Riguardo alla spesa dell’Italia in armamenti Crosetto ha ricordato che «l’impegno di raggiungere il 2% risale al 2014 ed è stato confermato da tutti i governi che si sono succeduti, compresi il Conte uno e il Conte due. L’unico punto da chiarire è in quanto tempo raggiungeremo questo 2%. Mi auguro di rispettare l’impegno, in base alle compatibilità finanziarie. In ogni caso non si tratta solo di investimenti militari, ma di spese per la difesa che comprendono anche il personale, le infrastrutture, la manutenzione».
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