Il governo Meloni ha partorito un decreto che aveva l’unico scopo di impedire alle Ong di salvare esseri umano. Solo propaganda perché visto che il blocco navale era una patacca data a bere agli italiani e allora c’è bisogno di un nuovo capro espiatorio.
«Come già denunciato da molte associazioni ed organizzazioni preoccupa innanzitutto l’utilizzo della decretazione di urgenza su questa materia, indice di un vero e proprio tentativo di criminalizzazione delle organizzazioni non governative che effettuano soccorso in mare e della perdurante volontà di associare le migrazioni al tema del rispetto dell’ordine e della sicurezza pubblica, con l’obiettivo di alimentare rabbia sociale, paura e guerre fra poveri».
Ad affermarlo è la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, in merito al nuovo decreto recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori.
«Piuttosto che aprire una riflessione sulle eventuali mancanze della legislazione internazionale e del mare, si preferisce – sottolinea Scacchetti – operare una stretta rispetto a chi mette in salvo le persone a rischio di vita, che siano vittime di guerra o di povertà. Una scelta che si pone drammaticamente in continuità con le sprezzanti parole della Presidente del Consiglio dei giorni scorsi, in cui sosteneva che l’accoglienza è destinata nel nostro Paese a chi è finanziatore degli scafisti».
«Naturalmente anche in raccordo con le altre Organizzazioni ed Enti che compongono il Tai valuteremo – conclude Scacchetti – le iniziative da intraprendere anche in relazione alla discussione parlamentare che si svilupperà e continueremo ad approfondire le ricadute giuridiche della norma».
Argomenti: Migranti