Governo Meloni a zig-zag e non bastano le interviste compiacenti

Continua il confuso avanti-tutta seguito da dietro front anche sulla benzina: un insieme di promesse e rassicurazioni accompagnate da messaggi di rito

Governo Meloni a zig-zag e non bastano le interviste compiacenti
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Nuccio Fava Modifica articolo

14 Gennaio 2023 - 19.53


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Continua il confuso avanti-tutta seguito da dietro front anche sulla benzina: un insieme di promesse e rassicurazioni accompagnate da messaggi di rito: “Si cercherà di provvedere alla richieste” dei potenti scioperanti che verificheranno le risultanze promesse senza, per l’intanto nessuna esposizione di cartelli, bandi di possibile denunzie e provvedimenti sanzionatori. 

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E c’era già stata la figuraccia dei frequenti cambiamenti negli stessi decreti già approvati e nuovamente riformulati in corso d’opera in Cdm mentre in un clima di disagio generale, emersi all’interno della stessa maggioranza, si giungeva a sensazioni analoghe alle giornate che hanno preceduto l’elezione del presidente Mattarella. Con la perla non secondaria dell’auto intervista dell’ex candidata donna al Quirinale, già presidente del Senato e attualmente ministra per la riforma della Costituzione Elisabetta Casellati che annunciava serafica il suo impegno preparatorio alla riforma costituzionale.

Con coraggiosa consultazione anche delle opposizioni e di autorevoli costituzionalisti e la certezza di chiudere il tutto entro il prossimo giugno. Minimamente preoccupata dalla singolare proposta del ministro Calderoli sul progetto di “autonomia differenziata” per le regioni e le tante perplessità già espresse per gravi rischi di spaccatura in due dell’Italia e ulteriori conseguenze negative per il mezzogiorno. 

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Riserve critiche, se così vogliamo chiamarle anche nella stessa maggioranza e l’entusiastica adesione del solo Salvini. Questa solo una parte del quadro che non pare completamente rassicurante specie considerando le scadenze europee e i problemi economici del mondo del lavoro, dei bilanci delle famiglie, delle violenze nelle nostre città, nello stesso mondo sportivo e la condizione travagliata del settore calcistico né appaiono risolutivi gli ininterrotti girovagare del nostro Ministro degli Esteri – dalla Turchia all’Ucraina e ai paesi Mediterranei- per tentare soluzioni più presentabili ai problemi dei migranti.

Questione epocale quotidianamente richiamata da Papa Francesco come dramma umanitario del mondo intero, aggravato sicuramente della stessa tragedia della guerra di Putin all’Ucraina. Dove sicuramente sarà di conforto la visita -già abbondantemente annunciata- del nostro presidente del Consiglio. Sicuramente segnale positivo se accompagnato da un forte impegno per una azione solidale di tutta l’Europa con la Nato e gli Stati Uniti. Per questo insieme di ragioni, un po’ di silenzio operoso potrebbe essere prezioso e più utile rispetto alla esorbitanza comunicativa dell’azione di governo e delle sue comunque non facili azioni.

Anche perché realizzare positivamente è sempre impegnativo pure per il centro destra e con le sue articolate componenti. Anche perché come sostiene l’antico proverbio “altra è la logica di governo, rispetto a quella di opposizione”.

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