Carlo Calenda, leader di Azione e del Terzo Polo insieme a Matteo Renzi, ha incontro la ministra delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati, ribadendo il no all’eventuale riforma presidenziale.
”Abbiamo rappresentato il fatto che noi siamo nettamente contrari e non disponibili sul presidenzialismo per la ragione molto semplice che il presidente della Repubblica è l’unica istituzione che gode della fiducia dei cittadini in Italia, perché rappresenta l’unità della Nazione”.
“Abbiamo presentato la nostra posizione che è nettissima: siamo favorevoli a un premierato cioè a un presidente del Consiglio con poteri più forti, anche eletto direttamente con una legge elettorale che può essere a due turni, come quella dei sindaci o anche proporzionale, con un premier di coalizione”, dice.
“Ma soprattutto abbiamo rappresentato che a nostro avviso va fatta di pari passo la discussione sul Parlamento e quindi sul monocameralismo: Ci sia e rimanga in Italia solo il Senato che non si può abolire perché dall’epoca dei romani si chiama così”.
“Macroregioni? Ormai è l’ora della creatività. Io sono per il ripristino dei comizi centuriati”, dice riferendosi al favore espresso dal leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, sulle macro regioni.
“Parliamo di macro regioni, reinseriamo le province, i comuni diventano gli stati…. ma si può discutere così in un paese che non funziona con il primo che si alza, gli viene una idea e la tira fuori? Le riforme – conclude – sono una cosa da fare un po’ più seriamente di così”.
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