Lo sciopero dei benzinai è confermato: è scontro con il governo Meloni

Sciopero, i benzinai: "Il governo continua a chiedere trasparenza - replicano le associazioni di categoria - e noi l'abbiamo offerta in tutti i modi. Quello che non ci si può chiedere è di autorizzare nuove sanzioni a carico dei gestori".

Lo sciopero dei benzinai è confermato: è scontro con il governo Meloni
Lo sciopero dei benzinai
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23 Gennaio 2023 - 11.16


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Lo sciopero dei benzinai è confermato, il 25 e 26 gennaio i rifornimenti saranno chiusi, compresi quelli in self service. La serrata è arrivata dopo il duro confronto tra i gestori e il governo Meloni, che aveva neanche troppo velatamente accusato una parte della categoria di essere responsabile dell’aumento dei prezzi. 

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”Revocate lo sciopero, è solo un danno per i cittadini”, ha chiesto ancora il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ricevendo però risposta negativa. “Lo stop era ed è confermato e le dichiarazioni del ministro sono l’ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il Governo in questa vicenda”, replicano con una nota congiunta i presidenti di Faib, Fegica e Figisc/Anisa, chiedendo l’intervento diretto di Palazzo Chigi.

“C’è un tavolo di confronto che terremo aperto in maniera continuativa finchè non ci sarà un riordino del settore”, ha assicurato il ministro, ribadendo come non vi sia alcuna intenzione da parte dell’esecutivo di penalizzare o, ancora peggio, di colpevolizzare la categoria dei benzinai. Urso ha quindi parlato di “zone d’ombra che danneggiano coloro che lavorano in piena onestà”.

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“È stata una scelta ben precisa del governo. La riduzione delle accise – ha sottolineato Urso – è stata fatta in un momento straordinario e a tempo, ma ha portato beneficio soprattutto ai più abbienti. Noi abbiamo invece deciso di destinare le risorse a disposizione per i meno abbienti, alle imprese e alle famiglie, soprattutto quelle più numerose. Nei momenti di crisi si aiutano i più deboli”.

 “Il governo continua a chiedere trasparenza – replicano le associazioni di categoria – e noi l’abbiamo offerta in tutti i modi. Quello che non ci si può chiedere è di autorizzare nuovi adempimenti e nuove sanzioni a carico dei gestori. Questo no. Al ministro abbiamo avanzato proposte concrete, le valorizzi senza scaricare la responsabilità delle sue esclusive scelte sulla pelle dei benzinai. Le organizzazioni di categoria – aggiungono Faib, Fegica e Figisc/Anisa – hanno sempre sostenuto la necessità di un confronto aperto fino all’ultimo minuto utile prima dello sciopero, che era e rimane confermato”.

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