Bonelli (Avs): "Il governo Meloni porta l'Italia al disastro su scuola e sanità pubblica"

Angelo Bonelli critica il governo Meloni: «Preoccupato per la situazione attuale della scuola sanità pubbliche. Investire nella scuola e nella sanità pubblica significa migliorare la qualità della vita».

Bonelli (Avs): "Il governo Meloni porta l'Italia al disastro su scuola e sanità pubblica"
Angelo Bonelli
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31 Gennaio 2023 - 12.13


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Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra, a Rai 3 è tornato a criticare il governo Meloni e la sua retrograda visione della società, italiana e non solo. L’esponente dei Verdi ha lanciato l’allarme.

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«Sono fortemente preoccupato per la situazione attuale delle due questioni essenziali per il funzionamento della nostra società, ovvero la scuola e la sanità pubbliche. La riduzione continua dei finanziamenti prevista nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza approvata dal governo Meloni, fino al 6 per cento nel 2025, farà ritornare il nostro Paese ai tristi anni del 2001-2019, quando abbiamo vissuto un disastro della sanità pubblica. Bisognerebbe comprendere che investire nella scuola e nella sanità pubblica significa migliorare la qualità della vita, fare prevenzione, evitare costi futuri e dimostrare che il nostro paese è un paese civile».

«L’aumento degli stipendi inserito in legge di Bilancio dal governo non avrà alcun effetto sulla vita quotidiana dei cittadini e degli operatori sanitari ma servirà solo a pagare le bollette energetiche, perché si è deciso di non intervenire nei confronti di chi ha speculato e continua a speculare sulla crisi energetica, relegando a un ruolo secondario la strategia energetica del Paese. Sottolineo la necessità di modernizzare il nostro Paese, aumentando gli investimenti in trasporto pubblico e in altri servizi fondamentali. Oggi, rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia è fortemente arretrata in questi settori: dobbiamo agire subito per colmare il gap».

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Sull’Autonomia differenziata, Bonelli ha affermato che «questo progetto mina un principio costituzionale fondamentale quello della sussidiarietà: non si possono concentrare le grandi risorse nelle Regioni del nord, queste dovrebbero andare al fisco generale, il quale poi le divide in maniera sussidiaria. Non possiamo dimenticare che l’Italia è una sola e la questione della sanità durante la pandemia da Covid19 dovrebbe avercelo insegnato».

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