Berlusconi, l’amico di Putin, quello che (in buona compagnia) ci ha resi dipendenti dal gas di Putin, quello che descriveva Putin (che aveva già sterminato i ceceni) un sincero democratico e liberale ha Vladimir Putin nel cuore.
Del resto il ‘moderato’ Berlusconi, che resta quello che ha sdoganato i fascisti italiani con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, sotto sotto ha sempre ammirato Putin e lo ammira anche adesso.
Così più volte – il più volte va sottolineato – ha in qualche modo giustificato l’invasione russa dell’Ucraina, ha parlato degli uomini ‘perbene’ (leggasi governo fantoccio) che Putin voleva mettere a Kiev se l’invasione fosse stata rapida e vincente e manifestato in più occasioni la sua ostilità verso Zelensky e il popolo ucraino.
Nemmeno il miglior propagandista di Mosca avrebbe sperato tanto.
Capita così che il padrone di Forza Italia (padrone perché a Forza Italia non c’è mai stati un Congresso e comanda lui perché è il proprietario alla faccia della democrazia liberale tanto sbandierata) se ne esca l’altro giorno con un’altra vergognosa e imbarazzante esternazione filo-Putin, tra l’altro in contrasto con Giorgia Meloni perché tra reazionari si odiano.
E che accade? Che lo stato maggiore di Forza Italia, mettendo da parte ogni dignità politica, non solo non abbia manifestato un briciolo di dissenso, ma da bravi servitori e camerieri abbiano sgomitato per rilasciare la migliore dichiarazione giustificazionista in favore del loro padrone.
Abbiamo assistito ad una avvilente raffica di dichiarazioni dei dipendenti berlusconiani sul tono del: ‘ma Silvio vuole solo la pace’, ‘ma no… lui è solo preoccupato che muoiano gli ucraini’, ‘ma noi abbiamo sempre votato per il sostegno all’Ucraina’, ‘Berlusconi non appoggia Putin’.
Siamo in pena per costoro: professionisti, padri o madri di famiglia, benestanti, senatori, deputati che hanno messo sotto le suole la dignità politica pur di compiacere il padrone.
Tutto ciò dimostra che Forza Italia sera ed è rimasto il partito del Ruby è la nipote di Mubarak. Senza vergogna. (E.Con.)
Argomenti: silvio berlusconi