Nel Pd non accenna a diminuire la polemica interna dopo gli apprezzamenti rivolti da Stefano Bonaccini e Gianni Letta all’operato di Giorgia Meloni. In una nota ufficiale, Roberto Morassut si è dissociato dalle dichiarazioni del segretario uscente e del candidato alle prossime primarie.
«Meloni brava, capace? Ma che dibattito è? Ma per carità, non siamo mica alla scuola media. La classe politica, gli uomini o le donne al Governo, i dirigenti politici, si valutano dai fatti. E per me questo Governo non sta facendo bene. E non mi basta che abbia preso una posizione nettamente distinta da Berlusconi sull’Ucraina. La prova di Governo in corso è scadente e dannosa per il Paese. E presto ce ne accorgeremo».
«Poi che cosa diremo? Ci siamo sbagliati? A chi tra noi le fa i complimenti chiedo se tra la legge di bilancio, la giustizia, le scelte sul federalismo, l’ambiente riesce a dare un voto di sufficienza a Meloni e al Governo. Io no. C’è solo una cosa su cui vale la pena confrontarsi e capire se c’è serietà – prosegue – la riforma elettorale per collegi a doppio turno e l’elezione diretta del premier o del Presidente della Repubblica sul modello francese. Perché l’esigenza di una democrazia più decidente e di un parlamento meno bolso come quello attuale c’è. Ed è un tema che non possiamo lasciare alla destra che lo distorce e lo svilisce nel peronismo».