Montaruli (Fratelli d'Italia) condannata a un anno e sei mesi per 'rimborsopoli"

La sottosegretaria e parlamentare Augusta Montaruli (Fratelli d'Italia), condannata in via definitiva a un anno e 6 mesi. Con lei anche l'ex presidente del Piemonte Cota

Montaruli (Fratelli d'Italia) condannata a un anno e sei mesi per 'rimborsopoli"
Montaruli e Meloni
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17 Febbraio 2023 - 22.19


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Poi si capisce perché a destra invocano un giorno sì e l’altro pure la riforma della giustizia.

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Si chiude con la quinta e ultima sentenza uno dei filoni del processo Rimborsopoli. La Corte di Cassazione aveva rinviato in appello il processo. Ora ha confermato le condanne decise in Appello-bis dalla Corte d’appello di Torino a dicembre del 2021 in merito all’uso improprio dei fondi dei gruppi in Consiglio regionale durante la consiliatura 2010-2014.

All’ex presidente della Regione, Roberto Cota (Lega), un anno e 7 mesi. La suprema Corte conferma anche l’anno e 5 mesi per l’ex deputato ed ex sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani (Lega). Sconto di un mese per prescrizione di uno dei capi di imputazione, infine, per la sottosegretaria e parlamentare Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia), condannata in via definitiva a un anno e 6 mesi.

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Ora sentiremo che dirà Giorgia Meloni (quella che le sentenze di scontano) quando Augusta Montaruli non andrà dietro le sbarre ma beneficerà di pene alternative.

Le accuse

Montaruli era entrata in consiglio regionale con il Popolo della Libertà, quando il presidente era Roberto Cota. Insieme ad altri consiglieri era finita nella bufera giudiziaria dopo che la Procura torinese aveva contestato dei rimborsi gonfiati. Le spese riguardavano cene, abiti di lusso, gioielli, borse, ma anche corsi sull’uso dei social network e libri. Gli inquirenti avevano contestato alla Montaruli spese improprie per un totale di 41.552 euro, nel periodo dal 2010 al 2012.

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In primo grado era stata condannata a quattro mesi per finanziamento illecito, in quanto si era fatta rimborsare una spesa di un ristorante per duecento euro dove si era tenuto un incontro elettorale con Maurizio Marrone, all’epoca dei fatti suo marito e oggi assessore regionale. Le accuse erano state rilanciare in appello e Montaruli era stata condannata per peculato, per essersi fatta rimborsare secondo l’accusa spese per circa 25mila euro.

Nel novembre 2019 la Cassazione ordina un secondo processo in Corte d’Appello che si conclude il 14 dicembre 2021 con la condanna a un anno e sette mesi.

“Continuo a ribadire la mia innocenza, che peraltro fu riconosciuta dal Tribunale, a Torino, al termine del primo grado di giudizio. D’altra parte in Italia funziona così: c’è l’appello, l’appello bis, la Cassazione. Ma poi c’è la Corte europea per i diritti dell’uomo, alla quale farò sicuramente ricorso”, afferma Roberto Cota, oggi avvocato, dopo la sentenza della Suprema Corte. “Nel ricorso – annuncia Cota – metterò in evidenza specifici profili di violazione delle norme comunitarie in materia di giustizia”. 

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