Verini (Pd): "Meloni capace ma non governa bene, ha premiato evasori e tradito i deboli"

Walter Verini (Pd): «Per vincere occorre innanzitutto convincere. Non si fa politica solamente contro qualcuno. Riconoscere che Meloni è capace, sveglia, non vuol dire che governa bene. Anzi, è a mio parere un aggravante».

Verini (Pd): "Meloni capace ma non governa bene, ha premiato evasori e tradito i deboli"
Walter Verini
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17 Febbraio 2023 - 10.06


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Walter Verini, senatore e tesoriere del Pd, parlando a Radio Immagina è intervenuto nel dibattito sulle prossime primarie, commentando innanzitutto la polemica per gli apprezzamenti di Letta e Bonaccini nei confronti di Giorgia Meloni. 

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«Per vincere occorre innanzitutto convincere. Non si fa politica solamente contro qualcuno. E le demonizzazioni non aiutano. Riconoscere che Meloni è capace, sveglia, non vuol dire che governa bene. Anzi, è a mio parere un aggravante a carico della Presidente del Consiglio per quanto fatto in questi primi mesi a Palazzo Chigi».

 «Ha premiato gli evasori fiscali, non ha dato risposte al disagio e alla povertà, ha reso l’Italia più debole in Europa, non ha offerto risposte su salari, lavoro, sostegno alle imprese che si rimboccano le maniche in una difficilissima situazione. Ha voltato lo sguardo rispetto alle tante fragilità. Ha gestito ieri la questione superbonus in modo da mettere in ginocchio tante imprese e lavoratori». 

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«Per nascondere quanto non ha fatto, la destra ha utilizzato le solite armi di propaganda e di distrazione di massa, dagli attacchi alle ONG, al decreto rave, fino agli attacchi contro il Pd sul caso Cospito. Attacchi sguaiati, infondati, pericolosi per l’utilizzazione illecita di materiali riservati del DAP grazie alla coppia Delmastro-Donzelli, coperti da pilatesche e confusionarie dichiarazioni in Parlamento del Guardasigilli Carlo Nordio e coperti dalla stessa Presidente del Consiglio. Il Pd c’è, in qualche modo – dentro la sconfitta – il dato delle regionali dice questo e ci assegna grandi responsabilità. Il PD fa opposizione a questo governo e tutti noi, tutta la comunità democratica, giudica il suo operato molto negativamente. Evitiamo insomma – ha concluso – di crearci dei problemi anche nei giorni in cui non ne abbiamo».  

«Chiunque vinca il congresso del Partito democratico avrà di fronte la fatica del quotidiano per ricostruire il rapporto con la vita in carne e ossa delle persone. Vuol dire capacità di difendere la sanità pubblica, di produrre politiche per abbattere interminabili liste d’attesa, di ricostruire partecipazione popolare, di non accontentarsi più della formuletta recitata ormai ogni volta il giorno successivo a una tornata elettorale, che dice ipocritamente `ha vinto il partito dell’astensione´. No, senza partecipazione popolare – ha aggiunto – non c’è sinistra, non c’è riformismo. Per dirla con Piero Calamandrei la democrazia è una pianta che va innaffiata ogni giorno. Se si decide senza partecipazione a rimetterci saranno sempre i più deboli. La prima nostra sfida è questa: costruire un partito aperto che condivida ogni giorno la vita delle persone e provi a dare delle risposte».  

«Le istanze che Bonaccini e Schlein hanno indicato per me sono complementari. Esprimo un auspicio: facciano un patto, dicano `fuori i secondi´, intendendo le troppe zavorre che, soprattutto ai livelli locali, si sono posizionate sull’uno o sull’altro senza troppi slanci ideali, per così dire. Chi dei due diventerà segretario avrà bisogno dell’altra o dell’altro per cambiare davvero il Pd». 

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«Dovranno unire le forze e aprire finalmente questo partito alla società. Per farlo diventare davvero una forza del presente e del futuro, con solide radici ideali, quelle fondative. E questo, senza «tornare», come ha detto Walter Veltroni alla presentazione del bel libro di Schiavone, a «luoghi» che non esistono più. Le nostre radici ideali e plurali vanno difese, ma il luogo della Sinistra è il futuro. Ce la possiamo fare, perché ce la dobbiamo fare, davanti a queste destre che sono forti e pericolose nel mondo, in Europa, in Italia», ha concluso.

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