In vista delle primarie di domenica 26 febbraio, Gianni Cuperlo ha confermato la sua scelta di non apparentarsi con nessuno dei due candidati principali in lizza per la segreteria del Pd. “Direi che è una scelta di coerenza, non volevamo – ha spiegato in una intervista al Sole 24 Ore – che un congresso tanto importante si riducesse a un derby tra due persone che pure stimo e abbiamo messo a disposizione di tutti una proposta di riforma radicale del partito sapendo che alle spalle non avremmo avuto potentati o correnti. Due sere fa ne abbiamo discusso con quasi cinquecento volontari che hanno condiviso una scelta di libertà e mescolanza fuori da inutili arruolamenti”.
Alla domanda sul perché abbia proposto di ritornare alla scelta del leader del partito fra i soli iscritti, il deputato dem ha risposto: “Perché penso che le primarie siano uno strumento formidabile di partecipazione per indicare il futuro candidato o candidata premier, un candidato sindaco o una presidente di regione. Ma penso anche che la scelta di chi deve guidare questa comunità debba tornare nei poteri e nelle disponibilità degli iscritti”.
“Quando il Pd è nato le primarie per la scelta del segretario coincidevano con la selezione del candidato a guidare il governo in una logica bipolare che tendeva persino al bipartitismo. Oggi la situazione è completamente diversa, credo ancora in un sistema bipolare, ma so che il Pd da solo non può garantire un`alternativa credibile e vincente alla destra e dunque dovremo costruire una coalizione capace di conquistare una maggioranza dei consensi. A conferma che la realtà coi suoi processi è sempre più forte degli statuti”, ha concluso Cuperlo.