Ucraina, Scotto (Articolo Uno): "Bisogna subito fermare l'escalation militare"

Ucraina, Arturo Scotto (Articolo Uno): «Il monito di Romano Prodi sulla visita recente di Biden impone a tutta la leadership europea qualche domanda di fondo. A un anno dall'inizio della guerra in Ucraina l'asse continentale si è spostato ad est». 

Ucraina, Scotto (Articolo Uno): "Bisogna subito fermare l'escalation militare"
Arturo Scotto
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24 Febbraio 2023 - 14.52


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Un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, un anno in cui la parola pace non è – quasi – mai andata di moda. Arturo Scotto, coordinatore nazionale di Articolo Uno, è tornato a chiamare a gran voce la necessità di fermare la corsa agli armamenti.

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«Sono convinto che serva fermare l’escalation militare ora, come chiedono migliaia di persone mobilitate in queste ore dal cartello `Europe for Peace´ di associazioni laiche e cattoliche, sindacati e movimenti. Se dovessimo accedere all’idea che la guerra si ferma con la guerra – passando dai carri armati ai jet di combattimento e via via più su – e non con la diplomazia e la politica saremmo di fronte al rischio di una deflagrazione nucleare oltre che al suicidio politico dell’Europa». 

 «Il monito di Romano Prodi sulla visita recente di Biden impone a tutta la leadership europea qualche domanda di fondo. A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina l’asse continentale si è spostato ad est e si delinea una nuova configurazione della Nato lungo l’asse Washington-Varsavia, saltando Bruxelles. Significa che il disegno di una politica estera e di sicurezza comune dell’Ue si allontana sempre di più e con esso anche le prospettive di un processo di pace tra Ucraina e Federazione Russa dove gli europei contino qualcosa». 

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Scotto ha poi parlato delle prossime primarie del Pd, con il suo sostegno a Elly Schlein. «Come Articolo Uno abbiamo fatto un percorso difficile di convergenza con il nuovo Pd. Abbiamo contribuito a scrivere il manifesto dei valori e abbiamo dato una mano ad animare il dibattito nei circoli con il contributo dei nostri militanti. Domenica voterò Elly Schlein perché con lei ho condiviso in questi anni le battaglie di una vita, quelle a difesa dei diritti dei lavoratori e a difesa della Costituzione».

«Vedo ora molti ripensamenti, tanti che sottolineano come ad esempio sul Jobs Act e non solo sono stati compiuti degli errori. Bene, è un passo in avanti. Ma io sarei per dare credito a chi lo ha detto con autonomia e coraggio quando l’onda prevalente era un’altra e pagando persino qualche prezzo. Serve una sinistra del giorno prima, non quella del giorno dopo».

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