Dalla parte dei più ricchi, dei furbi e degli evasori. E mano tasse (per i ricchi) che si traduce in mano servizi, meno sanità, meno welfare (per i meno abbienti).
«Con la riforma fiscale non si fa una lotta preventiva all’evasione bensì si permette la legalizzazione dell’evasione. Con il concordato preventivo sei autorizzato a non dichiarare il reddito che ottieni, è chiaro che non è più evasione. Così non combatti l’evasione ma dici `mi va bene che una parte del reddito non venga dichiarata´. Sui redditi da lavoro autonomo e piccole imprese c’è un gap di evasione del 70 per cento, ovvero il 67 per cento della base imponibile viene sottratta al fisco. Ovviamente si deve dichiarare il vero, ma tutto quello che viene dichiarato in più non viene tassato. Stiamo tornando a sistemi vecchi, che esistevano prima della riforma del 1974».
Lo ha detto la deputata del gruppo Pd-Idp, Maria Cecilia Guerra, economista ed ex sottosegretaria al Mef, ai microfoni di Radio Immagina, in merito alla riforma fiscale varata ieri dal governo.
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