L’Italia si è astenuta sul regolamento Ue ratificato a maggioranza sullo stop ai motori alimentati a benzina e diesel dal 2035. Secondo il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, quella del governo Meloni non è una sconfitta.
«Abbiamo apprezzato il cambiamento di direzione da parte della Commissione nell’accogliere la possibilità di immatricolare anche motori endotermici dopo il 2035 e non solo più solo elettrici».
Il governo, ha spiegato il ministro, riconosce l’apertura Ue «per una valutazione sulla neutralità tecnologica che potrà potrà essere dimostrata in merito anche ai biocarburanti in una valutazione prima del 2026», quando è prevista la clausola di revisione del regolamento.
«La posizione dell’Italia è stata nel biennio quella di dire che non possiamo porre fine» ai motori endotermici «per le caratteristiche del nostro settore industriale e dell’automotive» italiano, ha aggiunto Pichetto, ribadendo la necessità di continuare a usare «carburanti che siano sintetici come gli e-fuels e pure che abbiano la caratteristica di bilanciamento delle emissioni. Riteniamo che il biocarburante possa essere provato».
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