Scuola, Irene Manzi (Pd): "L'Italia è spaccata in due, l'autonomia della destra peggiorerà la situazione"

Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Istruzione alla Camera: «I dati Svimez descrivono un'Italia spaccata in due, il progetto di autonomia di Calderoli non farà che peggiorare la situazione». 

Scuola, Irene Manzi (Pd): "L'Italia è spaccata in due, l'autonomia della destra peggiorerà la situazione"
Irene Manzi
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6 Aprile 2023 - 11.35


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Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Istruzione alla Camera, con un lungo post su Facebook ha denunciato lo stato in cui versa la scuola pubblica in Italia, rivolgendo un accorato appello al governo.

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«I dati Svimez descrivono un’Italia spaccata in due, con una fuga dalla scuola nel Mezzogiorno. Un quadro che il progetto di autonomia di Calderoli non farà che peggiorare, dando un colpo di grazia al diritto costituzionale all’istruzione; si rischia di adattare la forza dell’azione pubblica alla ricchezza dei territori. Il fatto che lasci la scuola un ragazzo su sei non pare interessare governo e maggioranza presi da tutt’altre questioni, dagli sbarchi alla lotta senza quartiere ai forestierismi. Eppure, dovrebbe interrogare la politica il fatto che in una parte del paese, i giovani sono in credito di formazione, doposcuola, sport, educazione alimentare, tempo scuola». 

«Non si riescono a spendere le risorse del Pnrr contro la dispersione scolastica: stiamo parlando di 1,5 miliardi che rischiano di slittare. Questo significa perdere interventi di sostegno per 820 mila studenti da mettere in campo entro il 2026; risorse che si fa fatica a gestire perché manca il personale oppure non è sufficientemente formato o per l’eccesso di “ burocratizzazione” dei processi. Ma si registrano anche ritardi – prosegue – per gli interventi in edilizia per le mense scolastiche che sono indispensabili per garantire il tempo pieno e scontano, anche qui, la farraginosità del passaggio dal Ministero ai Comuni».

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«Si potrebbe agire su tre linee direttrici: semplificare e sostenere i processi di spesa delle risorse del Pnrr (un tema più che mai attuale); istituzionalizzare e finanziare la comunità educante sui territori (abbiamo proposte di legge del Pd depositate in Parlamento) per rafforzare l’alleanza tra scuole, famiglie, enti locali, terzo settore, volontariato, parrocchie in accordo con i servizi psico-pedagogici di comunità; mettere 1 miliardo su estensione del tempo pieno, gratuità dei libri scolastici e del trasporto, doposcuola. Il compito della scuola è promuovere l’uguaglianza. Se non vogliamo tradire lo spirito della Costituzione – conclude – e il principio della coesione nazionale dobbiamo impedire che si vada verso la creazione di fatto di sistemi regionali con risorse e regole diverse, condannando una parte del Paese alla desertificazione. Ed è un impegno che -da forza di opposizione- riteniamo riguardi tutti e ci chiami ad un impegno straordinario».

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