Il governo e la nuova stretta sui richiedenti asilo: ecco gli emendamenti della destra

Migranti, un emendamento della destra esclude la possibilità di ospitare i richiedenti asilo nella rete del Sistema di accoglienza (Sai) e integrazione gestita con i Comuni. 

Il governo e la nuova stretta sui richiedenti asilo: ecco gli emendamenti della destra
Migranti a Lampedusa
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13 Aprile 2023 - 16.04


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Il governo Meloni conferma la sua linea dura sui migranti e sui richiedenti asilo. Uno dei due emendamenti presentati dall’esecutivo al dl migranti, iinfatti, reintroduce una misura contenuta in uno dei decreti sicurezza firmati da Salvini ed esclude la possibilità di ospitare i richiedenti asilo nella rete del Sistema di accoglienza (Sai) e integrazione gestita con i Comuni. 

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I migranti dovranno andare nei centri di accoglienza governativi fino alla decisione sulla domanda di protezione internazionale. Potrà accedere al Sai chi entra in Italia con corridoi umanitari e reinsediamenti nonché i vulnerabili, come anziani o malati. Fino all’ottenimento della protezione, dunque, i richiedenti asilo non godranno dei servizi di integrazione. Un emendamento presentato dal governo al dl migranti prevede – tra l’altro – l’esclusione dei richiedenti asilo dalla rete Sai (Sistema di accoglienza ed integrazione).

Significa che questi (la stima è che siano 1.926 persone) dovranno essere inseriti nei centri di accoglienza governativi “per stranieri irregolari” e negli hotspot. Ciò comporterà un aumento delle spese di 16,7 milioni di euro per il 2023. Complessivamente il costo per l’accoglienza nell’anno in corso è così stimato in 853 milioni di euro: 807 milioni per i 54.446 richiedenti asilo, 16,7 milioni per i 1.926 non più inseriti nel Sai e 29 milioni per i circa 11mila ucraini ospitati nei primi tre mesi dell’anno.

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Intanto, la Commissione Europea ha iniziato a lavorare a un nuovo programma regionale per combattere il traffico di migranti e la tratta di esseri umani in Nord Africa: l’iniziativa sosterrà attività specifiche contro il contrabbando, in particolare in Marocco, Egitto e Tunisia”. Lo fa sapere la stessa Commissione. La commissaria all’Interno Ylva Johansson si recherà in Tunisia a fine aprile per “discutere della gestione della migrazione con il sostegno dell’Ue” e mettere in pratica la partnership operativa proposta nel corso dell’ultimo consiglio Affari Esteri.

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