L’addio di Borghi e quello ormai prossimo di Chinnici non sconvolgono il Pd, alle prese con una fase di assestamento dopo il cambio al vertice della segreteria. Simona Malpezzi, già capogruppo al Senato, in un intervento a Radio 1 ha ribadito la sua volontà di voler continuare a lavorare con i democratici.
«Io non lascio assolutamente il Pd, non mi è mai passato dall’anticamera del cervello. Non c’è nessun fuggi fuggi, alcuni hanno fatto scelte diverse, che io non condivido, perchè il Pd ha al suo interno la componente riformista e pluralista».
«Non mi ero minimamente accorta della volontà di Enrico Borghi di uscire dal Pd, su di lui c’erano anche dei progetti, ci stava ragionando anche il capogruppo. Chi è uscito sostiene che il partito abbia cambiato pelle ma non è così», ha aggiunto la parlamentare.
Borghi ha detto che ha provato a parlare con Schlein ma senza successo. «Questo lo dice lui, dopo di che mi aspetto che nei prossimi giorni Schlein dica qualcosa su quanto avvenuto. C’è sempre dispiacere quando qualcuno esce dal partito – ha detto Malpezzi – ma c’è anche la necessità di ribadire che il Pd è una grande casa. Chi esce dal partito, diciamolo, sbaglia e io ho chiesto a Borghi di dimettersi dal Copasir».
Alle primarie lei aveva sostenuto Stefano Bonaccini: è contenta della nuova segretaria? «Sono molto contenta di avere una segretaria come Elly Schlein e sono contenta del modo in cui è stata accolta il 25 aprile».