Comunali, Pd e M5s cercano l'intesa: Terzo Polo sia a destra che a sinistra

A Maggio il voto delle comunali banco di prova delle alleanze ma l'intesa M5s e Pd va avanti con fatica. Ma ci sono convergenze significative

Comunali, Pd e M5s cercano l'intesa: Terzo Polo sia a destra che a sinistra
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29 Aprile 2023 - 22.31


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Un test parziale. Il voto delle amministrative di maggio sarà un banco per le alleanze di centrosinistra. Ma una risposta alla capacità delle opposizioni di fare squadra c’è già. Il 14 e 15 maggio i Comuni al voto saranno poco meno di 600, quasi 200 il 28 e 29 maggio, quando le urne si apriranno in Sicilia e Sardegna. 

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I capoluoghi sono 17, solo in sei di questi Pd e M5s corrono insieme, negli altri ognuno va da sé. In ordine ancora più sparso il Terzo polo: a volte guarda a sinistra, a volte guarda a destra, a volte Iv e Azione corrono ognuna per conto proprio. 

Con i due leader, Matteo Renzi e Carlo Calenda che si danno battaglia nel corteggiare il voto dei riformisti del Pd come quello dei cattolici e popolari di FI. Questo giro è andato. Ma Elly Schlein continua a confidare in un cambio di marcia. «Si prova sempre – ha detto durante il tour elettorale in Piemonte – a costruire delle alleanze che non siano fatte a tavolino ma su un progetto. L’importante è tenere in testa che l’avversario comune in questo momento è la destra». 

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Nelle prossime settimane, Pd e M5s sfideranno insieme i candidati di centrodestra a Brindisi, Latina, Pisa, Teramo, Catania e Siracusa. Centrosinistra e terzo polo saranno alleati ad Ancona, Brescia e Vicenza. Per il resto, Terzo polo un po’ qua e là. Per esempio, a Brindisi sostiene il candidato di centrodestra, mentre a Massa si divide: Azione appoggia il candidato leghista e Iv quello del Pd. Insomma, la fotografia delle opposizioni alle urne restituisce un’immagine poco decifrabile. In questi ultimi due giorni, Schlein ha battuto Liguria e Piemonte, Conte Piemonte e Puglia. E l’agenda della segretaria è già fitta di eventi nelle città al voto. 

Sulle alleanze, il presidente del M5s è parso andare coi piedi di piombo. «Le accozzaglie non ci interessano – ha detto – A noi interessano i progetti politici: se c’è la possibilità di costruirne uno con altre forze bene, ma se la possibilità non c’è noi andiamo anche da soli» anche se «andare da soli non è il nostro obiettivo». Insomma, gli entusiasmi di Udine – dove due settimane fa ha vinto il candidato di centrosinistra e Terzo polo, appoggiato al ballottaggio anche dal M5s – per ora faticano a varcare i confini della città friulana. 

Ai rapporti fra Pd e M5s non giovano i sondaggi, che fotografano un un continuo andirivieni di elettori da una forza e l’altra. Così come le divisioni nel Terzo polo non aiutano a costruire un fronte comune. Gli argomenti su cui le opposizioni possono cominciare a lavorare insieme ci sono. I leader non si stancano di ricordarli. Come ha fatto Schlein anche nelle ultime ore: «Sanità pubblica, battaglia sul salario minimo, difesa della Costituzione, l’attuazione del Pnrr. 

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Sono temi che, sono certa, possono vederci continuare a batterci su un terreno sempre più comune con le altre opposizioni, sia nel Parlamento che nel Paese». Per adesso, nell’azione in Aula le crepe sono più evidenti dei tandem. Come ha dimostrato la scelta del Pd di non partecipare al voto sui Consigli di presidenza di vari rami della Giustizia. Fra gli eletti, per l’amministrativa, anche l’ex ministro Alfonso Bonafede, del M5s. Altro capitolo sarà quello delle Regionali di giugno in Molise: Pd e Cinque stelle hanno trovato l’accordo per sostenere la candidatura di Roberto Gravina, attuale sindaco di Campobasso, eletto col Movimento. E ci sono spiragli anche per un accordo alle regionali del 2024: «Un buon risultato» alle amministrative di maggio «sarà di buon auspicio per la sfida delle prossime elezioni in Piemonte», ha detto Schlein a Orbassano, in provincia di Torino.

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