Magni (Avs): "Inflazione allarmante, gli stipendi sono fermi al palo e il governo non fa nulla"

TIno Magni (Avs): "Il governo Meloni deve intervenire sui prezzi come gli alimentari o il carrello della spesa, che continuano a registrare un'inflazione a due cifre, e sui salari fermi ormai da anni". 

Magni (Avs): "Inflazione allarmante, gli stipendi sono fermi al palo e il governo non fa nulla"
Tino Magni
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2 Maggio 2023 - 14.49


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Tino Magni, senatore di Avs e componente della commissione Bilancio del Senato, ha parlato del nuovo aumento dell’inflazione, mentre gli stipendi degli italiani sono ancora fermi a quelli di anni fa.

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«I nuovi dati sull’inflazione sono allarmanti. L’aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua certificano un incremento che avrà ripercussioni sulle tasche degli italiani. Il calo dell’inflazione registrato negli ultimi due mesi era un’illusione ottica dovuta al ribasso delle bollette di luce e gas. Aumento dell’inflazione uguale ad aumento dei prezzi mentre i salari dei cittadini restano invece fermi al palo. Il governo Meloni deve intervenire sui prezzi come gli alimentari o il carrello della spesa, che continuano a registrare un’inflazione a due cifre, e sui salari fermi ormai da anni». 

«Il decreto lavoro appena varato dal governo, – prosegue il senatore -, a fronte di poco più che una mancetta per i redditi più bassi, non affronta la questione della rivalutazione salariale, non aumenta gli stipendi e crea nuove forme di precariato con la liberalizzazione dei contratti a termine e i voucher, prosegue Magni. L’emergenza aumento prezzi non è affatto superata. Le fasce più deboli pagheranno il costo più alto e i ceti medio-bassi non potranno sostenere a lungo un tale disagio». 

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«La riduzione del potere d’acquisto dovuta ad una crescita dei prezzi al consumo costringerà le famiglie ad una riduzione dei consumi. Sarebbe utile che il governo proponesse un decreto anti inflazione con misure concrete per calmierare i listini, a partire dal taglio dell’Iva su alimentari e generi di prima necessità, e che introduca un meccanismo simile a quelli introdotti dal CCNL dei Metalmeccanici che consentono di compensare parzialmente gli effetti dell’inflazione con un aumento proporzionale del salario. Altro che prudenza e pragmatismo, ci vuole coraggio per affrontare i tanti problemi del Paese», conclude Magni.

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