Italia Viva a destra? La china è quella. «In tutti questi anni abbiamo discusso dello spazio politico del centro `aspettando Godot´, ora è il tempo di rimboccarsi le maniche e rimettere insieme tanti frammenti, tante piccole e grandi storie e le elezioni europee possono rappresentare un’opportunità per rimettere insieme la proposta politica popolare, a una condizione: che non sia una sommatoria di sigle, perché abbiamo già visto che quel modello non funziona».
È quanto sostiene il capo politico di Noi moderati, Maurizio Lupi, in un’intervista rilasciata al `Corriere della Sera´, alla vigilia del primo congresso della sua formazione.
«In molti hanno pensato, dopo anni di governi non politici, che il bipolarismo fosse superato, ma non è così. Gli italiani hanno scelto il centrodestra e il centrosinistra è andato all’opposizione. Il centro, al di fuori di queste due proposte politiche che ormai caratterizzano le democrazie moderne, non ha più uno spazio. Diventa un’operazione politica astratta, tant’è vero che Calenda e Renzi, dopo le elezioni, sono implosi», ha aggiunto.
«Per cui dovranno scegliere se stare con il Pd o con il centrodestra. Se Renzi optasse per questa seconda soluzione, per lui c’è già uno spazio a cui potersi aggregare, che è il nostro», ha detto.
Quindi, aprite al dialogo con Renzi? «Il nostro primo lavoro – ha risposto – è quello di rafforzare la proposta politica del centrodestra, in cui siamo da trent’anni. Il dialogo è poi con tutti quelli che vogliono rafforzare la proposta moderata nel centrodestra. Dobbiamo dare forza alla nostra identità con le nostre proposte, perché la sfida è quella del governo. Dobbiamo dimostrare di saper cambiare l’Italia già da oggi. Ed è il titolo del nostro congresso: Il futuro è adesso».
«Mi fa piacere che alla vigilia del nostro congresso Berlusconi torni finalmente a casa, continuando a dare il suo contributo fondamentale alla vita politica del Paese, ma il problema è che in tutti questi anni la proposta politica del centro, quella di Forza Italia, del Pdl, per intendersi, si è frammentata e indebolita: abbiamo perso milioni di voti. Una riflessione reale di come recuperare questo consenso e come dargli forza è una necessità ormai oggettiva che coinvolge Berlusconi e tutti noi», ha sottolineato Lupi.
«Mai come oggi ci sarebbe bisogno di un Pdl 4.0. E l’alleanza tra Popolari e Conservatori può diventare un modello anche per l’Europa. Tant’è vero che i segnali di nervosismo nei confronti dell’Italia provengono proprio da chi si oppone a questa alleanza tra il Ppe, che rimane il pilastro fondamentale della politica europea, e i Conservatori che potrebbero avere un successo elettorale nel 2024. Ma le Europee saranno importanti anche per Meloni e tutti noi: rappresenteranno la nostra prima prova politica dopo quasi venti mesi di governo», ha concluso
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