Carlo Rossella, berlusconiano di ferro ed ex dirigente di Mediaset, in un’intervista a La Stampa ha parlato in termini drammatici della nuova Rai meloniana. E’ ovvio che potrebbe trattarsi anche di un regolamento di conti interno alla destra, ma un giudizio del genere va ascoltato.
Secondo Rossella, la destra vuole «disporre e imporre, con questo governo non si può lavorare, meglio lasciare e andarsene, anche io lo avrei fatto. Questo è un regime, come fai a lavorare con un regime. È un governo di destra-destra. La Rai di Meloni non è paragonabile a quella del passato, e bene hanno fatto Fazio e Annunziata ad andarsene».
«Quel tipo di lavoro si può fare con un governo di centro-sinistra dove c’è libertà, non con loro. L’editto Bulgaro di Berlusconi? Non è paragonabile quello che succedeva ieri con quello che accade oggi. Quell’editto bulgaro rispetto a quello che succede ora è acqua di rose. Questa è una lottizzazione selvaggia, che non ha eguali. La Rai è vero che è da sempre la patria dei lottizzati, ma nel passato la qualità era migliore».
Così la Rai rischia di perdere «anche la sua missione di servizio pubblico che è quella di rendere conto a tutti i cittadini che la finanziano con il canone di cosa fa con i loro soldi. Io non voglio che con i soldi del mio canone la Rai finanzi le campagne elettorali di Giorgia Meloni e della destra e risponda solo a una parte. Da queste prime nomine si evince che si sta cercando di trasformare il servizio pubblico in un servizio privato. Siamo già oltre la deriva sovranista e purtroppo una Rai in mano a un regime come quello della Meloni è davvero messa male».
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