Bonelli (Avs): "La destra contro la legge sul ripristino della natura, sono i nuovi Attila"

Bonelli (Avs) contro la destra europea: "Sono i nuovi Attila. Non ci raccontino più sui loro giornali e nei loro talk show che queste sono semplici follie green".

Bonelli (Avs): "La destra contro la legge sul ripristino della natura, sono i nuovi Attila"
Angelo Bonelli
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15 Giugno 2023 - 14.21


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Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha raccontato quanto accaduto all’Europarlamento, a proposito dell’emendamento proposto dalla destra sulla legge per il ripristino della natura.

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«Oggi, in Commissione Ambiente al Parlamento Europeo, è stata respinta la mozione della destra europea che era stata voluta e votata anche da Lega, Fdi e FI contro la legge sul ripristino della natura. Questa legge si propone di impegnarsi nel recupero naturale del 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030. Nonostante 339 scienziati europei abbiano chiesto l’approvazione di questa legge, la destra non li ha ascoltati.» 

«Si tratta di una legge fondamentale non solo per la natura – prosegue -, ma anche per l’adattamento climatico e la migliore salute del territorio. È utile per ristabilire i corretti sviluppi naturali. Pensiamo al dramma dell’alluvione accaduto in Romagna: è importante lavorare per migliorare la qualità della natura urbana e garantire la sicurezza delle persone». 

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«La destra italiana e quella europea sono evidenti nemici della natura, dell’ambiente e del clima. Non vogliono impegnarsi nemmeno nel recupero degli ambienti naturali degradati nella loro funzione ecosistemica. È evidente che adesso questa destra europea, insieme ai popolari europei, tenterà di impedire l’approvazione di una legge fondamentale per la tutela della natura e dell’ambiente. Sono i nuovi Attila. Non ci raccontino più sui loro giornali e nei loro talk show che queste sono semplici follie green, perché ci troviamo di fronte all’irresponsabilità di coloro che, nonostante i disastri ambientali, ritengono di poter continuare ad aggredire le risorse naturali», conclude. 

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