Giorgia Meloni alla Camera: dai migranti all'attacco alla Bce, proteste dai banchi dell'opposizione

Giorgia Meloni alla Camera contesta la Bce: "La semplicistica ricetta dell'aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta".

Giorgia Meloni alla Camera: dai migranti all'attacco alla Bce, proteste dai banchi dell'opposizione
Piantedosi, Salvini e Meloni
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28 Giugno 2023 - 10.03


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Giorgia Meloni è intervenuta alla Camera per le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo. La leader di Fratelli d’Italia ha toccato i temi più caldi del momento, partendo dalla questione migranti.

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Alla riunione “centrale sarà il tema delle migrazioni”, prima di tutto “sul punto mi unisco al cordoglio per la recente tragedia al largo delle coste greche”, ha detto la premier sottolineando “l’impegno in ogni sede a stroncare il tragico traffico delle vite” che genera queste tragedie. 

“E’ stato riconosciuto finalmente che la migrazione è una sfida europea e richiede risposte europee e si fa sempre più strada l’approccio che mira a superare la contrapposizione tra movimenti primari e secondari, Paesi di primo arrivo e di destinazione”.

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“Si comincia a comprendere che se si vuole affrontare alla radice il problema della migrazione ci si deve porre il tema dello sviluppo dell’Africa. Una vasta regione che possiede risorse, a partire da quelle energetiche, cruciali per l’Europa, che tuttavia dovrebbero andare prima di tutto a beneficio dei popoli che ne sono detentori. L’obiettivo è garantire prosperità, pace e amicizia durature con un modello di cooperazione che deve essere paritario, non predatorio”.

La presidente del Consiglio ha poi affrontato la questione Mes. ”Non reputo utile all’Italia alimentare una polemica interna sul Mes. L’interesse dell’Italia è affrontare il negoziato sulla governance europea, dove si discuta nel complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale”.

“La commissione europea ha presentato il 20 giugno una piattaforma, Step, per semplificare le procedure” sullo stanziamento dei fondi che “concede flessibilità per i settori strategici: era una richiesta che l’Italia aveva avanzato. La proposta è un importante punto di partenza per il negoziato al quale l’Italia intende contribuire, questo strumento” può essere un “primo passo per arrivare a un fondo europeo per la sovranità”.

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“Il Consiglio Ue si occuperò anche di sicurezza economica”, della necessità di un “maggiore controllo e difesa delle catene produttive e della propria autosufficienza che qualcuno avrebbe bollato come un approccio autarchico ma in realtà è un approccio realistico di chi crede che la Ue debba proteggere le proprie catene e non essere esposta a dipendenze che rischiano di essere pericolose”.

Spazio anche al conflitto in Ucraina. ”Tratteremo ancora una volta dell’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. L’Italia ha seguito con grande attenzione gli sviluppi della crisi interna alla Federazione Russa. Mi limito a notare come questo episodio ha contribuito a far emergere le difficoltà della sistema di potere di Putin e a smontare la narrazione russa secondo cui in Ucraina sta andando tutto secondo i piani”.

“L’Ue confermerà il convinto sostegno al popolo ucraino. La chiara posizione del governo italiano è riconosciuta e apprezzata e dai nostri partner e rafforza il peso della nostra nazione”, ha detto la premier.
“Seguiamo con grandissima attenzione e sosteniamo pienamente gli incessanti sforzi e l’azione diplomatica del direttore generale dell’Aiea Grossi: dopo l’esplosione della diga di Kakhovka siamo preoccupati che la centrale di Zaporizhzhia possa essere usata come strumento di guerra. È dovere di tutta la comunità internazionale vigilare perché una simile catastrofe non avvenga”.  

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Giorgia Meloni non ha risparmiato critiche alla politica monetaria della Bce. ”L’inflazione è tornata a colpire l’economia, è un’odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti. È giusto combatterla con decisione ma la semplicistica ricetta dell’aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. L’aumento dei prezzi non è figlio di un’economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo tra tutti la crisi energetica. Non si può non considerare il rischio che l’aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia”. 

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