L’impreparazione della maggioranza di destra è ogni giorno più evidente, addirittura ieri hanno votato un ordine del giorno che stigmatizzava l’operato di Daniela Santanché, denunciato in una puntata di Report da molti suoi ex dipendenti e formatori. A dirlo è Arturo Scotto, deputato del Pd cofirmatario dell’ordine del giorno, in un’intervista al Corriere della Sera.
La maggioranza ha votato a favore di un ordine del giorno dove si stigmatizzava il comportamento della ministra Daniela Santanchè, di Fratelli d’Italia, «a me sembra un grandissimo autogol. E tecnicamente è una sfiducia alla ministra».
«Non soltanto il nome di Daniela Santanchè è esplicitato con chiarezza ma anche quello della società Visibilia di cui Santanchè deteneva il 48,6% quando avvenne la truffa della cassa integrazione per il Covid 19».
L’Ufficio parlamentare di bilancio «ha calcolato che il totale delle truffe è stato di 2,7 miliardi. I conti sull’ipotetica truffa di Visibilia li sta facendo la Consob, visto che è una società quotata in Borsa», spiega. Per Scotto la maggioranza ha letto «soltanto la seconda parte e non la prima dove si parlava di Daniela Santanchè». La seconda parte era «un impegno del governo» a «potenziare i controlli, a vigilare sui comportamenti e, soprattutto, a sanzionare chi si è comportato in maniera fraudolenta rispetto alle regole sulla cassa integrazione per il Covid 19. Non dimentichiamo che è stata una brutta pagina».
Le aziende «hanno preso i soldi della cassa integrazione e non hanno nemmeno avvisato i dipendenti che erano in cassa integrazione. E quindi gli stessi dipendenti hanno continuato a lavorare». Adesso, per Scotto, «la ministra Santanchè è tecnicamente sfiduciata. E poi, qualora venissero confermate le truffe, lei, anche in base all’impegno per il governo previsto dall’ordine del giorno, dovrà restituire i soldi».
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