Ylva Johansson, commissaria europea agli Affari interni, era in visita all’hotpost di Lampedusa accompagnata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
«Sono molto colpita dal lavoro fatto qui da tutti quanti, dal governo, dalle associazioni, dalla Guardia costiera e dalla polizia. L’Italia è sempre sotto una fortissima pressione dei migranti e l’Italia sta intervenendo in molti modi, con una nuova legislazione e ho visto che la Croce rossa in pochissimo tempo ha migliorato questo hotspot».
«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel Consiglio Giustizia e Affari interni, abbiamo raggiunto una maggioranza solida. È un grande successo che ci siano solo due Paesi schierati contro ciò che era stato proposto e questo è normale. E’ essenziale che la maggioranza abbia approvato questa legislazione che deve essere seguita da tutti».
«È previsto che ci siano i ricollocamenti, che non sono obbligatori, è vero, ma è obbligatoria la solidarietà: bisogna essere lì quando il Paese è sotto stress, come è capitato con la Polonia. Un grande risultato quello della solidarietà obbligatoria che dà alla Commissione uno strumento nuovo: se qualche Paese non si adopera nel ricollocamento deve pagare ai Paesi che si mettono a disposizione e ai Paesi terzi. Si tratta di processi lenti, ma sicuri».
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