Meloni, la sua propaganda presuntuosa di viaggi e sorrisi nasconde carenze e problemi irrisolti...

Non ci si può limitare alla bella accoglienza di Biden e dei tanti cittadini per tanta reciproca simpatia e scambio di amicizia. Perché, i cittadini italiani soffrono per le grandi difficoltà e problemi da affrontare. Eppure...

Meloni, la sua propaganda presuntuosa di viaggi e sorrisi nasconde carenze e problemi irrisolti...
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Nuccio Fava Modifica articolo

1 Agosto 2023 - 22.15


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Non ci si può limitare alla bella accoglienza di Biden e dei tanti cittadini per tanta reciproca simpatia e scambio di amicizia. Perché, i cittadini italiani soffrono per le grandi difficoltà e problemi da affrontare. Eppure, sono ben consapevoli della serietà e gravità dei grandi cataclismi climatici.

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Aggravati però drammaticamente da vecchie e nuove inadeguatezze della politica, causate da incuria e ingordigia talvolta anche degli amministratori locali e, soprattutto da mancate scelte e interventi prioritari, specie da parte del governo. Con carenza da parte del Presidente del Consiglio, a cui spetta la guida e il coordinamento dell’iniziativa degli stessi ministri, fino a deciderne la possibile sostituzione se risultassero fragili o incapaci. Purtroppo, invece, si inseguono facili trionfalismi e continui viaggi, propagandati con abbracci e cordialità, in gipo in ogni parte del mondo. Insomma, un obiettivo di distrazione di massa – si potrebbe dire – ma nei fatti presuntuosa rappresentazione e rischio di stravolgimento delle difficoltà e dei problemi non risolti. 

La causa principale non è contingente né transitoria. Rispecchia una crisi profonda della politica che s’illude di risolvere tutto a copi di decreti e voti di fiducia, che da eccezionali diventano quotidiani, con una sostanziale mortificazione del ruolo del Parlamento e della stessa funzione vivificatrice che dovrebbe costituire l’anima dell’attività del singolo parlamentare.

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Anche da questo nasce la sorpresa per le gravi difficoltà che incontra l’attività legislativa e la capacità di confronto serio tra maggioranza e opposizione. Non si tratta in effetti di una partitella di pallone o di misurarsi tra opposte tifoserie ma di operare – in qualche modo insieme – con il confronto e il dialogo nell’interesse dell’intero paese. Invece si assiste spesso a sedute parlamentari modeste per argomentazioni e approfondimenti e conseguenti risultati che tendono solo a soddisfare le esigenze e sensibilità dei propri elettori. I quali, tra latro, nel nostro sistema politico (e non solo) rappresentano soltanto una parte del corpo elettorale che si reca a votare in percentuale modesta.

Nascono così coalizioni scarsamente omogenee, spesso litigiose, inadeguate a scelte di fondo nell’interesse dei cittadini. Lo verifichiamo in questi giorni sulla grande diffida a proposito del così detto reddito di cittadinanza che, ben oltre limiti e difetti sin dalla sua introduzione iniziale, rappresenta un tentativo di risposta alle situazioni più indigenti della popolazione. La sua sostanziale abolizione rappresenterebbe una grave ingiustizia per un gran numero di cittadini e di famiglie. Le storture possibili erano fin dall’inizio immaginabili ma il tempo si è lasciato scorre in fondo inutilmente privando, famiglie e cittadini, di risorse pubbliche per condurre la propria stentata esistenza. Un solo esempio, quello del reddito di cittadinanza, che, per quanto doloroso e arduo da risolvere, resta emblematico dell’urgenza di cambiare a fondo la politica e i suoi metodi di operare nell’interesse dell’intero paese.  

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