De Angelis, Orlando (Pd): "Esultano le macchiette del reducismo neofascista"

Strage di Bologna, Andrea Orlando parla della conferma di Marcello De Angelis: "Le macchiette del reducismo neofascista, bacino elettorale comunque non trascurabile, esultano".

De Angelis, Orlando (Pd): "Esultano le macchiette del reducismo neofascista"
L'ex ministro del lavoro Andrea Orlando
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9 Agosto 2023 - 14.06


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Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro ed esponente del Pd, ha diffuso sui social un commento sulla vicenda legata a Marcello De Angelis, il capo della comunicazione di Francesco Rocca confermato al suo posto nonostante le orrende dichiarazioni a proposito della Strage di Bologna.

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«Come era prevedibile e come per la verità avevamo previsto la Meloni ha taciuto e chiesto il silenzio. Rocca si è tenuto De Angelis. De Angelis si è scusato ma ha tenuto il punto. Le macchiette del reducismo neofascista, bacino elettorale comunque non trascurabile, esultano. Alla fine è La Russa quello che ha consentito che circolassero retroscena che circoscrivevano la portata delle sue affermazioni. Quelle che riconoscevano la natura neofascista della strage di Bologna».

«Tutto questo evidenzia ancora una volta un dato: la difficoltà del gruppo dirigente di Fratelli d’Italia nel fare i conti, come scrive con precisione oggi Luigi Manconi, con «il ruolo criminale del neofascismo italiano e la sua funzione gregaria e ancillare rispetto alle trame eversive e autoritarie messe in atto da settori della massoneria deviata e da segmenti infedeli degli apparati dello Stato» e con i rapporti ambigui che hanno legato questo mondo con il MSI. Un elemento che si riflette spesso nelle biografie di molti protagonisti della destra».

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«Chi ha dato per scontata, tra esponenti politici ed opinionisti anche nell’area liberal democratica e progressista, una rapida metamorfosi di Meloni e del suo partito in un blocco nazional-conservatore – sottolinea l’ex ministro dem – non ha visto o non ha voluto vedere questa difficoltà. Essa non è frutto di insipienza o di una sottovalutazione del tema. La difficoltà nasce dal fatto, come spiega ancora Manconi, che «quella vicenda secerne un grumo di ambiguità e di connessioni, di equivocità e connivenze, di silenzi e di omertà che si riproduce ininterrottamente dagli anni ’80 sino ad oggi».

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