Può un generale che esprime un concentrato di razzismo, omofobia e negazionismo restare nell’esercito di uno stato democratico? Il ministro Crosetto mette il freno e precisa: “Non è stato allontanato dall’esercito”
“Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell’ordinamento militare“.
Lo precisa, in un tweet, il ministro della Difesa Guido Crosetto in riferimento alla cessazione dell’incarico del generale Roberto Vannacci presso l’Istituto geografico militare di Firenze. “Da un lato chiedono ‘punizioni esemplari’, dall’altro mi insultano perché sarebbe stato punito. Non è stato punito e non avrà punizioni esemplari sommarie perché, come ho scritto, ci sarà un regolare ‘esame disciplinare’. La Difesa ha le sue regole e Vannacci le conosce bene”, ha concluso il ministro Crosetto.
Zan (Pd): “Il semplice trasferimento non è sufficiente”
“Il semplice trasferimento di Vannacci non è sufficiente. La sua presenza ai vertici dell’Esercito continua a recare discredito e disonore alle forze armate, a cui va sempre il riconoscimento per difendere i valori costituzionali che lui offende”. È il commento di Alessandro Zan, responsabile Diritti della segreteria del Partito Democratico.