Elly Schlein in un’intervista per La Stampa, è tornata a ribadire i punti fondamentali sui quali insisterà l’azione dell’opposizione al governo Meloni. A partire dalle questioni economiche.
«Magari è presto per dirlo, però già mancano 10-15 miliardi per fargli mantenere le loro promesse, ma loro sono esperti a non mantenerle: se guardiamo alle accise della benzina, gli slogan di questi ultimi anni si stanno sciogliendo come ghiaccioli in questa torrida estate. Le priorità sono un patto sociale che tuteli i redditi e i salari e contrasti l’aumento dell’inflazione».
«Bisogna rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, approvare il salario minimo. E poi, Sanità, istruzione, trasporto pubblico locale: scaricano le colpe sui sindaci del Pd e non mettono le risorse. Noi abbiamo ben chiaro quali sono le priorità: passano i mesi e se metti insieme inflazione, il caro vita e il caro benzina, i salari al palo, diventa una vita da incubo per molti italiani».
«Ci aspettiamo anche misure per rilanciare l’economia, politiche industriali per realizzare una transizione ecologica e digitale, soprattutto per le piccole e medie imprese».
Sul salario minimo le idee della segretaria Pd sono chiare. «Io penso che il governo abbia tentato di prendere tempo, perché è in difficoltà vista la forte popolarità di questa misura». Certo «il fatto che in pochi giorni siano entrate tutte queste firme, significa che è una misura che – come si dice – fa presa anche in casa loro».
«Non ci sottrarremo dunque al confronto sul merito, ma non arretriamo di un millimetro su una proposta giusta valenza erga omnes dei contratti più rappresentativi. I 9 euro sono la soglia minima sotto la quale neanche la contrattazione collettiva può andare: se vogliono intervenire sul lavoro povero perché non basta il salario minimo, bene, limitiamo i contratti a termine».
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