Il governo Meloni ha fatto di tutto per impedire il salvataggio in mare delle vite dei migranti, dalle multe ai fermi amministrativi per le navi, fino a indicare porti lontani alle imbarcazioni impegnate nei salvataggi. Un governo di cristiani, come amano definirsi, ma che di cristiano non ha assolutamente nulla. A Roma, ha preso il via il festila “A Bordo”, organizzato da Mediterranea Saving Humans. Ad aprire l’evento, il messaggio di Papa Francesco.
«In questa settimana del festival di Mediterranea Saving Humans invio a tutti voi un cordiale saluto, assicurando la mia vicinanza e il mio affetto. Prego per voi, per favore, fatelo per me». L’occasione è appunto l’inizio oggi a Roma alla Città dell’Altra Economia di «A Bordo» il festival di Mediterranea Saving Humans. L’associazione italiana è impegnata dal 2018 nella ricerca e soccorso dei migranti in mare e in progetti umanitari in Ucraina dallo scoppio della guerra. L’evento di apertura ha visto il dialogo tra il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi e il capomissione di Mediterranea Luca Casarini, dal titolo «Non si può morire di speranza».
Papa Francesco nella scorsa primavera aveva già incontrato il direttivo di Mediterranea Saving Humans. Con l’associazione italiana si è sviluppato un rapporto di confronto continuo e di incontri e testimonianza con il Papa, su quello che avviene quotidianamente nel Mediterraneo centrale e in Libia e Tunisia. Casarini inoltre sarà membro del prossimo Sinodo in Vaticano.
Fino a domenica 10 settembre al Festival «A Bordo» ci saranno numerosi eventi, incontri, workshop e concerti negli spazi a largo Dino Frisullo che vedranno la partecipazione tra gli altri di Marco Damilano, Angela Caponnetto, David Yambio di Refugees in Lybia, Fridays for future, le altre organizzazioni della flotta civile che con le loro navi monitorano il tratto di mare davanti alle coste libiche. Saranno presenti inoltre le attiviste ucraine Krystyna Senchenko e Maryana Pryma della Ong Insight che porteranno le loro testimonianze sul conflitto e sul progetto umanitario Med Care for Ukraine di Mediterranea Saving Humans attivo da oltre un anno nell’ovest del Paese.
L’idea di Mediterranea nasce nell’estate del 2018 dall’indignazione dinanzi alle migliaia di morti nel Mediterraneo e alla politica dei porti chiusi. Dall’unione di persone e realtà associative, la piattaforma della società civile si è organizzata e in breve tempo ha messo in mare la prima e tuttora unica nave del soccorso civile battente bandiera italiana. A 5 anni esatti dalla tragica strage di Lampedusa, la Mare Jonio salpa dal porto di Augusta per la sua prima missione di monitoraggio e soccorso nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 2018.
Nel corso degli anni Mediterranea è cresciuta sempre di più e si è dotata di una struttura divenendo un’Associazione di Promozione Sociale (Aps). Oggi è costituita da equipaggi di mare ed equipaggi di terra con oltre 3.700 persone associate attive in circa 40 territori in Italia, Europa e Stati Uniti. Con l’inasprirsi delle tensioni internazionali e delle politiche migratorie italiane ed europee, Mediterranea è andata incontro alle persone migranti lungo le loro rotte organizzando anche missioni di terra sia sulla Rotta Balcanica che nello scenario della guerra in Ucraina.
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