Elly Schlein ha presenziato alla direzione nazionale del Pd, un occasione di confronto in vista delle prossime europee e delle battaglie da sostenere contro il governo Meloni. La segretaria dem ha però parlato anche di Ucraina. «Noi stiamo dalla parte dell’Ucraina perché è inaccettabile che qualcuno pensi di riscrivere i confini con l’esercito. Ma è per questo stesso motivo che accanto al necessario sostegno di aiuto, anche militare, dobbiamo esplorare qualsiasi intervento diplomatico».
«L’Europa alla quale guardiamo è quella immaginata in una piccola isola da antifascisti al confino ai quali la privazione della libertà no impedì di sognare in grande e costurire un manifesto visionario e ancora attuale. L’Unione oggi rischia l’irrilevanza in un mondo sempre più multipolare. C’è un nuovo protagonismo di Cina e India e l’Europa deve saper leggere con occhi diversi il Mediterraneo e l’Africa».
«Dedichiamo una attenzione sempre superficiale a un continente martoriato da guerre e carestie, non possiamo non guardare alle violazioni dei diritti umani e alle condizioni che portano a grandi migrazioni, come la crisi climatica. Pensiamo al Sahel, ad esempio. E seguire con grande attenzione la situazione in Nord Africa, Libia e Tunisia, che oggi non è un porto sicuro né per i migranti che la attraversano né per i suoi stessi cittadini, a causa della torsione autoritaria di Saied».
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