Il Pd riuscirà a diventare il perno di una opposizione divisa e litigiosa al suo interno? «La sinistra serve proprio per trasformare la rassegnazione in mobilitazione, speranza e proposta: questa è la nostra sfida. Uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi è che nel settembre del 2022 avevo percepito questa mancanza di motivazione e speranza, anche tra i nostri militanti. Ora sono stati proprio loro a chiederci di tornare a mobilitarci con una grande manifestazione nazionale, aperta alle persone e alle forze sociali e politiche che sentono l’urgenza di dare il segnale che la misura è colma».
Così, in un’intervista a Il Manifesto, la segretaria del Pd Elly Schlein. «In questo anno la destra al governo ha mostrato la sua vera natura: un anno di bandiere ideologiche piantate negli occhi dei più fragili, e di strizzate d’occhio agli evasori. E ora si stupiscono di avere poche risorse per la manovra. E non dimentico le politiche brutali contro i migranti», aggiunge.
«Non c’è stata una sola critica al governo senza accanto una nostra proposta costruita nell’ascolto della società. Questa è una scelta di metodo, è il nostro riformismo. Non saremo mai quelli che gridano contro senza avere una proposta», osserva Schlein che, alla domanda se c’è la possibilità di un governo tecnico in caso di una crisi finanziaria, chiosa: «Lo sta chiedendo a una persona che ha iniziato il proprio percorso politico dicendo no alle larghe intese nel 2013. Il Pd tornerà al governo solo quando vincerà le prossime elezioni politiche».
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