Manifestazione del Pd: Schlein sceglie Piazza del Popolo

Sarà piazza del Popolo a Roma, una delle più grandi della Capitale, ad accogliere la prima manifestazione del Pd contro il governo, l'11 novembre. E la prima per Elly Schlein alla guida del partito.

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15 Ottobre 2023 - 01.16


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Sarà piazza del Popolo a Roma, una delle più grandi della Capitale, ad accogliere la prima manifestazione del Pd contro il governo, l’11 novembre. E la prima per Elly Schlein alla guida del partito. La leader sceglie il salone dei Cinquecento, cuore di Palazzo vecchio a Firenze, per annunciarlo. E rilanciare così le battaglie dei Dem, dalla sanità pubblica al salario minimo, su cui lo scontro con la maggioranza potrebbe scoppiare di nuovo a Montecitorio la prossima settimana. Ma soprattutto Schlein invita alla protesta «chiunque vuole costruire un’alternativa alle politiche sbagliate del governo Meloni». E se si tratterà di «contrastare le politiche di questo esecutivo» il M5s ci sarà, ha assicurato Giuseppe Conte.

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Anche lui sale sul palco della festa del Foglio a Firenze. È uno dei leader che si avvicendano per tutto il giorno, oltre ai 7 ministri invitati e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Alla maratona organizzata dal quotidiano ci sono pure comici e scrittrici. A metà mattina tocca a Schlein. Al direttore Claudio Cerasa rivela che tornerà nella piazza romana scelta indifferentemente da destra e sinistra. Un anno fa era lì alla chiusura della campagna elettorale e ora, da timoniera del partito, alza le aspettative sulla prima manifestazione targata Pd: «Sarà l’occasione – promette – per dimostrare che c’è un’altra Italia che si batte per i salari e per non dismettere la sanità pubblica che questo governo sta tagliando». Accusa l’esecutivo di «essersi accorciato da solo la coperta della manovra» attraverso «mance corporative e 14 condoni» e tagliando la sanità pubblica, a cui servirebbero «7 miliardi solo per garantire lo stesso livello di spesa del 2023 che era stato già ridotto». Altro fronte caldo è il salario minimo. Mercoledì il disegno di legge è atteso nell’aula della Camera, ma la maggioranza proverà a stopparlo chiedendo che torni in commissione, forte della recente bocciatura del Cnel.

Battaglie in parte condivise con il M5s. Ma nel capoluogo toscano i leader dei due partiti non si incrociano, essendo in programma a più di un’ora di distanza fra loro. Schlein non saluta nemmeno il governatore campano Vincenzo De Luca che è ancora nel salone al suo arrivo, e protagonista fino a pochi minuti prima dell’ennesimo attacco a un partito «concentrato di cafoni e presuntuosi» – dice – che lo osteggia sul terzo mandato. Tra Conte e Schlein, invece, la schermaglia si consuma sulla guerra. L’ex premier suggerisce a Schlein di vedere `Full metal jacket´ di Kubrich perché – spiega – «Letta ha messo l’elmetto al Pd ed Elly non ha avuto il coraggio di toglierlo». Il riferimento è alla guerra in primis in Ucraina, che ha diviso i due partiti rispetto al sostegno a Kiev, e ora alla crisi in Medioriente. «Io capisco – replica a distanza Schlein – che ci sono in vista delle elezioni europee ma da parte del Pd noi non perderemo un minuto in polemiche sterili».

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Conte da parte sua ribadisce più volte la condanna ad Hamas «senza se e senza ma» e anche «il diritto di Israele a esistere». Ma se c’è «qualcuno – aggiunge – che pensa che questa reazione possa svilupparsi accantonando il diritto internazionale e umanitario, dico che, allo stesso modo, Israele servirà male la sua causa. Dopodichè, garantisce, «se mi devo ritrovare a manifestazioni in cui ambiguamente ci sono fiancheggiatori di Hamas, io non potrò mai partecipare». (

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