Il fallimento dell’accordo con la Tunisia, sulla questione migranti, è evidente. Giorgia Meloni, però, addossa le responsabilità maggiori alle istituzioni europee, che secondo la presidente del Consiglio avrebbero mancato di rispetto al Paese guidato da Saied.
«Quello che serve è il rispetto. Non si può pensare di parlare con le istituzioni di un’altra nazione con un approccio paternalistico e con l’idea di superiorità che a volte dimostriamo. Se si decide di parlare di partnership strategica, poi si deve mostrare rispetto. Questo è quello che è mancato con la Tunisia e ha creato i problemi che sta creando».
«Abbiamo visto tentativi di dichiarare la Tunisia paese non sicuro da parte di esponenti politici, forze e realtà politiche che vogliono minare la possibilità che l’Europa governi i propri flussi migratori – ha aggiunto – Ho sempre detto che il tema con la Tunisia, l’Egitto e i paesi africani e nordafricani non è andare a chiedere `ti dò delle risorse se mi controlli i flussi´. Il tema è costruire una partnership molto più ampia che preveda investimenti, migrazione legale. Cioè un lavoro serio».
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