Maltempo, Giani: "Oltre mezzo miliardo di danni, dobbiamo curare la fragilità dell'ambiente"

Maltempo, Giani: "Dobbiamo renderci conto che noi abbiamo una spada di Damocle sulla testa, che è la delicatezza e la fragilità ambientale, su cui noi dobbiamo misurare comportamenti di responsabilità e comprensione".

Maltempo, Giani: "Oltre mezzo miliardo di danni, dobbiamo curare la fragilità dell'ambiente"
Eugenio Giani
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6 Novembre 2023 - 09.26


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Eugenio Giani, governatore della regione Toscana, in un’intervista a Radio 1 ha parlato della recente alluvione che ha travolto parte del territorio. ”A grandi linee, per poter chiedere lo Stato di emergenza, io avevo quantificato in circa mezzo miliardo la conta dei danni, ma poi quando andiamo a guardare cosa si è perso nei capannoni, nei luoghi di lavoro, questa cifra sale”.  

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Sul commissariamento: ”Si dà la possibilità al presidente della Regione di incidere in maniera più diretta, non solo usufruendo delle strutture della Regione già preposte alla protezione civile e alla difesa del suolo, ma anche di quelle dello Stato, degli apparati che rispondono al ministro e all’ordinamento dello Stato. Questo indubbiamente mi agevolerà nella tempestività e nella capacità di azione. Però tutto questo sarà molto legato alle risorse”.

Per Giani occorre “cambiare anche la nostra cultura. Per esempio, ci sono state molte politiche sulla decisione che martedì scorso, due giorni prima, ha preso il sindaco di Livorno Salvetti, sulla base dell’allerta arancione che è un’allerta molto grave, di chiudere le scuole; si è gridato all’allarmismo. Dobbiamo renderci conto che noi abbiamo una spada di Damocle sulla testa, che è la delicatezza e la fragilità ambientale, su cui noi dobbiamo misurare comportamenti di responsabilità e comprensione, che non è qualcosa di marginale ma di fondamentale”.

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“In questi anni mi si è rivelata una Toscana bella, attrattiva, che richiama turisti da tutto il mondo, ma che è però anche fragile. Dunque così come ne siamo orgogliosi, dobbiamo essere consapevoli della responsabilità che abbiamo per far si che questa fragilità non si trasformi in tragedia come è successo in questi giorni”.

“La situazione più difficile è quella che coinvolge nove comuni, nella piana fra Firenze, Prato e Pistoia, da Campi Bisenzio sino a Serravalle. Arriva il momento in cui l’acqua rivuole i suoi spazi, a danno e a dramma di un territorio che ha visto sette morti e dispersi, e la distruzione di piccole e medie imprese che fanno la forza economica della Toscana; ieri con l’unità di crisi valutavamo che ci sono almeno 44 mila utenze Tari, fra imprese e famiglie, che in questo momento sono con le mani nel fango per togliere dalle abitazioni e dagli scantinati tutto quello che è stato distrutto. C’anche una forte dimensione umana nel dramma, e nei miei incontri molte persone mi dicono ‘abbiamo perso tutto quello che ci siamo conquistati in una vita’. Sarà fondamentale dunque, stare vicino a queste persone ed incidere nella ricostruzione”.

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