Riccardo Magi, segretario di +Europa, contesta la proposta di riforma costituzionale del governo Meloni, nello specifico è il cosiddetto premierato l’oggetto delle critiche. L’opposizione si sta muovendo compatta – con l’eccezione del solito Matteo Renzi – nei confronti dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio.
«Il premierato all’italiana non risponde all’esigenza di avere maggiore stabilità di governo bensì alla smania antiparlamentare di ottenere un’investitura popolare diretta: non è una riforma ma la becera propaganda di Giorgia Meloni».
«Cinque articoli che contengono tutti i feticci ideologici della destra, dal premier eletto direttamente allo stop ai ribaltoni, messi insieme in maniera casuale, senza alcuna attenzione all’equilibrio tra poteri, con una forte penalizzazione delle funzioni del presidente della Repubblica e ignorando il ruolo del Parlamento. Da riformatori, anche noi pensiamo che la Carta Costituzionale necessiti di modifiche, ma la riforma di Meloni e Casellati – conclude Magi – risponde a un’esigenza propagandistica più che a quella del buon funzionamento delle istituzioni democratiche».
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