Maria Cecilia Guerra, responsabile Economia nelle segreteria del Partito democratico, in un intervento a Radio Immagina ha commentato l’ostruzionismo istituzionale del governo Meloni nei confronti della proposta di legge dell’opposizione sul salario minimo.
«Il governo non ha la forza politica di dire esplicitamente no al salario minimo, e non solo perchè noi abbiamo proposto i 9 euro. Stanno impedendo che a tutti i lavoratori e le lavoratrici di ogni settore economico siano riconosciute pienamente le condizioni economiche previste dai contratti più rappresentativi».
«Non riuscendo a dirci no, propongono un emendamento che è ad un tempo soppressivo e che propone una delega in bianco al governo, portando via dal Parlamento, che non si può esprimere, una materia così delicata. Rimandandola al governo per altri sei mesi, questa proposta contiene una violazione che contraddice quanto affermano di perseguire, ovvero il rafforzamento dei sindacati».
«Tolgono, nella loro delega, il riferimento ai sindacati più rappresentativi, quelli che hanno il sostegno delle persone che rappresentano, rifacendosi invece al principio dei contratti maggiormente applicati, che vuole dire sostanzialmente che i datori di lavoro possono mettersi d’accordo per firmare tutti un contratto con un sindacato creato ad hoc e non rappresenta nessuno, ma che si rende disponibile».
«Un’oscenità, nel merito, e non è la prima volta che la maggioranza stravolge le proposte a cui le opposizioni hanno diritto, mentre sarebbe più onesto bocciarle e prendersi la responsabilità di dire che non credono che ci sia un’emergenza salariale nel nostro Paese».
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