Carlo Calenda continua nella sua opera di opposizione all’opposizione, un esercizio che lo rende molto simile all’ex compagno di viaggio Matteo Renzi. Intervistato da La7, il leader di Azione ha puntato il dito contro il Pd di Elly Schlein.
«Ma pensiamo veramente che l’alternativa a questo governo sia un’ammucchiata che vada da me a Fratoianni, Bonelli, Conte e Schlein? La Schlein ieri ha detto che vuole levare i sussidi al gas, e altre cose che determinerebbero il fallimento delle aziende, poi che lei vorrebbe elettrificare tutto, però non producendo più energia elettrica. Ma non è politica. Quello che fa la Schlein sono appelli morali che nel contenuto non hanno niente e non si costruisce un’alternativa di governo fatta in questo modo».
La polemica sulla fine del mercato tutelato «è un teatro. è una riforma che è stata condizione per il pagamento della terza rata del Pnrr: io l’ho votata, Salvini l’ha votata, il Pd l’ha votata, Giorgia Meloni non l’ha votata. Adesso il Pd dice che è la tassa Meloni? È una menzogna e io non nutro l’elettorato con menzogne. Io ho detto alla Schlein che se passassero gli emendamenti che ha presentato, noi dovremmo restituire la terza rata del Pnrr».
«E’ campagna elettorale per le europee – aggiunge – perché questa deportazione dei clienti avviene ad aprile e vogliono sfruttare l’ondata di malcontento che questo genererà su 5 milioni di italiani. Ma si può fare politica così?».
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